Torino, i rider protestano davanti al Comune: "Basta sfruttamento, vogliamo diritti"
Il sindaco: «Poche tutele, tanta fatica. Servono risposte concrete per non lasciarli soli»

Venerdì 20 giugno, sotto Palazzo Civico a Torino, un gruppo di rider ha manifestato per chiedere condizioni di vita e di lavoro migliori. A incontrarli, il sindaco Stefano Lo Russo, che ha poi affidato ai social un lungo messaggio per raccontare quanto emerso dal confronto.
Torino, i rider protestano davanti al Comune
La protesta, organizzata dal sindacato USB, ha puntato il dito contro il sistema del free login imposto da Glovo, che – secondo i lavoratori – “scarica tutto il rischio sul singolo, costretto a rimanere per ore in strada senza alcuna garanzia e con guadagni che spesso non superano poche centinaia di euro al mese”. A pesare, oltre al cottimo mascherato, anche l’assenza di tutele, la difficoltà nel pagare affitti e spese quotidiane e il mancato rispetto delle norme sulla sicurezza.
«Le strade delle nostre città non possono essere zone franche dove le multinazionali fanno ciò che vogliono», ha dichiarato USB in una nota. «Abbiamo scelto il Comune di Torino perché esiste una legge che vieta il cottimo, approvata proprio qui per la prima volta. È inaccettabile che venga ignorata».
La disponibilità del sindaco Lorusso
«Per noi, spesso, sono solo una figura che passa veloce», ha scritto Lo Russo. «Ma dietro ci sono vite vere, fatte di fatica, dignità e resistenza silenziosa».
Il sindaco ha parlato con i ciclofattorini delle loro difficoltà quotidiane: l’impossibilità di ottenere un contratto stabile, la precarietà economica, il peso delle ore passate su strada tra caldo e pioggia, la necessità di mandare denaro alle famiglie nei Paesi d’origine e la paura di non farcela.
«Ricevo tante lettere ogni settimana, ma mai da loro. Perché sono invisibili, nonostante siano ovunque», ha aggiunto il sindaco, sottolineando come questi lavoratori vivano senza una sede, una busta paga, il diritto alla malattia. «Hanno solo una bici, un telefono e la speranza di arrivare a fine mese».
Nonostante le competenze dirette del Comune sul tema siano limitate, Lo Russo ha promesso l’impegno dell’amministrazione:
«Porteremo queste voci in Consiglio Comunale, lavoreremo con l’Assessorato al Lavoro per cercare ogni strumento utile a riconoscere diritti e costruire tutele. Una città giusta prova a non lasciare indietro nessuno».
USB, però, avverte:
“Non ci accontentiamo delle parole, vogliamo i fatti”. Tra le richieste principali: il blocco del sistema di free login, il riconoscimento del lavoro dei rider come subordinato con applicazione del contratto della logistica e il rispetto delle norme sulla sicurezza.