cronaca

Consegnato allo Stato un antico dipinto confiscato dai carabinieri: era stato messo in vendita da una nota casa d'aste

Nel 2024 il Nucleo di Torino ha tracciato, controllato ed esaminato oltre 5259 beni e opere d’arte

Consegnato allo Stato un antico dipinto confiscato dai carabinieri: era stato messo in vendita da una nota casa d'aste
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Sarà presto fruibile al pubblico il dipinto raffigurante un miracolo di S. Filippo Neri opera del noto artista Giovanni Battista Paggi (1554 – 1627)

Il bene è stato recuperato grazie ad un’attività investigativa che ben rappresenta l’efficacia del sistema italiano di tutela del patrimonio culturale in cui è fortissima la sinergia tra il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e le articolazioni periferiche del Ministero della Cultura.

Le indagini sul mercato antiquario e le case d'asta

L’indagine, iniziata nel 2022, è partita dal controllo che i Carabinieri TPC e le Soprintendenze effettuano sul mercato antiquario e, nel caso di specie, sulle case d’asta.
In una nota casa d’aste piemontese era infatti stato messo in vendita il dipinto, di grandi dimensioni (240x172 cm) e di ottima fattura. Le verifiche che vengono effettuate di norma sulle vendite all’asta hanno portato a evidenziare come l’opera risultasse sottoposta a dichiarazione di interesse culturale (cd. “Vincolo”) sin dal 1992 e che pertanto ogni alienazione dovesse essere previamente notificata agli organi competenti, in questo caso la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Novara, territorialmente competente.

Gli accertamenti investigativi svolti dai Carabinieri sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Torino invece, non solo hanno evidenziato l’assenza di comunicazioni di sorta ma, anche che l’opera, dopo il 1992 era già stata trasferita, senza alcuna comunicazione né autorizzazione, tra privati.

Gli elementi raccolti hanno permesso di cristallizzare gli elementi di prova del reato che punisce proprio, tra gli altri, "chiunque senza la prescritta autorizzazione, aliena o immette sul mercato beni culturali". Si trattava all’epoca di una delle prima applicazioni della norma, introdotta nel marzo 2022 che riprendeva una fattispecie penale già esistente.

Il procedimento penale, conclusosi con archiviazione per morte del colpevole ha portato alla fine alla confisca dell’opera in favore dello Stato.
La restituzione di questo dipinto, rappresenta perciò un’occasione per raccontare l’attività di contrasto del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Torino.

Le attività dei carabinieri per la tutela del patrimonio culturale

Nel 2024 il Nucleo di Torino ha tracciato, controllato ed esaminato oltre 5259 beni e opere d’arte, recuperando 4867 beni culturali, di cui oltre 3657 nel settore librario/archivistico, 27 opere pittoriche, 5 sculture e 1068 reperti archeologici e 34 reperti numismatici provenienti da scavi clandestini. Il valore stimato sul mercato delle opere recuperate nel 2024 è pari a circa 245.130 euro. 33 le opere false o contraffatte sequestrate per un valore stimato sul mercato di 648.400,00 euro.

Particolarmente interessante, tra i dati della statistica criminale nelle regioni Piemonte e Valle d‘Aosta, è la diminuzione del numero dei furti.
Le attività investigative condotte attraverso i controlli agli esercizi antiquariali, gallerie d’arte, siti web ed i controlli doganali anche con la collaborazione con le Agenzie Dogane e Monopoli verso i confini della Francia e della Svizzera, hanno consentito di deferire in stato di libertà 63 persone per reati contro il patrimonio culturale, tra cui l’illecita esportazione di beni culturali.

La costante attività preventiva, da sempre svolta dal Comando TPC, anche nel 2024 è stata fortemente proiettata sul controllo del territorio di competenza e delle aree sottoposte a tutela, nonché degli esercizi commerciali di settore, raggiungendo valori positivi su:

- misure di sicurezza in musei, biblioteche e archivi, +11%;
- aree archeologiche, +28,6%;
- aree tutelate da vincoli paesaggistici/monumentali, +8.3%;
- mercati e fiere antiquariali, +24.4% (da 624 a 731).

Numerose le restituzioni anche a Stati stranieri

Nel corso del 2024, inoltre, numerose le restituzioni di beni culturali in favore di stati stranieri o di luoghi di culto e musei italiani.

Degne di nota le avvenute restituzioni di reperti archeologici all’Ambasciata dell’Ecuador e al Consolato Generale del Perù. Gli antichi manufatti, complessivamente quasi 300 sono stati rintracciati sul mercato illecitamente importati nel territorio italiano dal paese di appartenenza, attraverso abili occultamenti tra le merci in transito, che hanno consentito di eludere i controlli di frontiera. L’intervento dei militari del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Torino e la successiva collaborazione con gli addetti culturali degli Stati di provenienza, hanno consentito il recupero e la restituzione dei preziosi oggetti devozionali, che attraverso le sedi diplomatiche in Italia, faranno rientro nei paesi di appartenenza, per la pubblica fruizione.


Altrettanto forte anche l’attenzione ai beni culturali ecclesiastici. Tra giugno e ottobre due i dipinti restituiti ad altrettante chiese delle Diocesi di Cremona e di Bergamo.

Infine, quale presidio a tutela del patrimonio culturale piemontese e valdostano, ovvia l’attenzione verso quei territori.
Nell’agosto 2024, a Bra, la restituzione allo Stato italiano di un sarcofago e oltre 2000 monete illecitamente scavate in provincia di Cuneo.
La riconsegna del dipinto alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli, avverrà in data 20 maggio 2025 alle ore 15.30 in una cerimonia all’interno della sede della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio Ossola e Vercelli, alla presenza del Soprintendente Dott.ssa Beatrice Maria Bentivoglio Ravasio  e del Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Torino Magg. Ferdinando Angeletti.

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