Oltre tre milioni e mezzo di euro per la rinascita dei giardini Rea di Trana
Presentato oggi il progetto di recupero di questo sito

Oggi a Trana, al Giardino Botanico Rea, l’Assessore Regionale al Patrimonio e Fondi di Sviluppo e Coesione (FSC) Gian Luca Vignale e il Sindaco di Trana Cinzia Pachetti hanno presentato il piano di valorizzazione che prevede uno stanziamento di 3,6 milioni di euro per il sito naturalistico di frazione San Bernardino.
Il percorso di rinascita del Giardino botanico Rea
Lo scorso ottobre era cominciato il percorso di rinascita del Giardino botanico Rea con la sottoscrizione di un accordo di gestione condivisa tra Regione Piemonte, Comune di Trana e associazioni.
La Regione, allora, si era impegnata con un primo stanziamento di 1,8 milioni di euro dei Fondi di Sviluppo e Coesione per la manutenzione straordinaria che consisteva nella sostituzione delle serre, il rifacimento delle caldaie e l’installazione di pannelli fotovoltaici. A questi fondi la Regione ha aggiunto ulteriori 1,8 milioni per un totale di 3,6 milioni di euro che permetteranno un totale restyling delle serre e del giardino, la creazione di uno spazio convegni e la realizzazione di un’area da adibire a bar e ristorante.





L’impegno regionale per il recupero di questo sito è stato fondamentale, solo un anno fa, infatti, la situazione era completamente diversa, mentre la nuova gestione del patrimonio ha focalizzato l’interesse e valutato l’importanza dei Giardini Rea dando impulso ad un importante stanziamento che proietterà questo sito in un futuro non solo di fruibilità sotto l’aspetto scientifico e botanico, ma anche di sostenibilità economica e un volano turistico per le attività di Trana e del territorio.
Il Giardino Botanico Rea è un bene della Regione Piemonte che ha vissuto momenti difficili – spiega l’Assessore Vignale – grazie al nostro impegno e alla collaborazione con il Comune oggi si apre una nuova fase di rinascita e di giusta valorizzazione di un luogo meraviglioso sotto il punto di vista ambientale e scientifico che merita di aprirsi ad un vasto pubblico. Abbiamo lavorato affinché la Regione potesse stanziare una somma importante, oltre tre milioni e mezzo perché crediamo nelle potenzialità di questo sito, nella sua capacità di generare attrattività turistica e di rendersi economicamente sostenibile.
Desidero esprimere - aggiunge il Sindaco Pachetti_ il più sentito ringraziamento alla Regione Piemonte, all’Assessore Gian Luca Vignale e a tutto il personale che, con competenza e passione, si sta adoperando per la valorizzazione del Giardino Botanico Rea, fiore all’occhiello del nostro Comune e patrimonio di tutta l’umanità. Come amministrazione comunale, il nostro impegno è volto a rendere questo luogo sempre più fruibile dalla cittadinanza, sia nella sua funzione di punto di riferimento per la botanica e la ricerca scientifica, sia come spazio ricreativo e di incontro, nel pieno rispetto della natura. In quest’ottica, puntiamo a offrire attività artistiche, culturali e conviviali a basso impatto ambientale, capaci di avvicinare le persone alla bellezza del nostro patrimonio naturale e di promuovere una cultura della sostenibilità condivisa.
Il Giardino botanico Rea
Il giardino si sviluppa su di una superficie di circa 10.000 mq, parte integrante del Museo Regionale di Scienze Naturale, si trova ad una quota di 450 metri. Sono coltivate circa 2000 tra specie, varietà e cultivar di piante provenienti dal Piemonte, Italia e da tutto il mondo. Le specie piemontesi sono inserite in biotòpi, che rappresentano piccoli ambienti ricostruiti: bosco misto di latifoglie, ambiente acquatico, roccera calcarea e di serpentino.
Due serre a differente clima ospitano rispettivamente piante tropicali, succulente, mentre una terza serra è dedicata alla collezione di specie carnivore e, durante l’inverno ospita le specie delicate: agrumi, fuchsie, pelargoni.
E’ presente un arboreto con specie ornamentali rustiche. Principali collezioni riguardano il genere Iris, che comprende sia specie botaniche (Iris perrieri, Iris sibirica, Iris graminea, ecc) che cultivar ornamentali, in particolare Iris barbate alte.
Questa collezione custodisce Iris storiche create da Giuseppe G. Bellia e dalle “Signore delle Iris” (Nita Stross Radicati, Gina Sgaravatti, Mary Senni, Flaminia Specht), negli anni 60 del Novecento, per poi arrivare a ibridatori moderni, sia italiani che stranieri. Altra collezione di specie ornamentali riguarda il genere Fuchsia, con circa 20 specie botaniche e 50 cultivar.
Collezioni di specie officinali, aromatiche e alimentari sono ospitate in tre aiuole e una area è dedicata al recupero dei cereali antichi e storici.
Una zona è stata creata con piante idonee ad attirare e nutrire farfalle e utili insetti impollinatori. Inoltre sono stati sistemati un alveare didattico e degli hotel per insetti impollinatori, per sensibilizzare i visitatori a questa importante tematica.
Le attività sono rivolte alla divulgazione e lo studio della botanica, sia per gli adulti che per le scolaresche in visita.