PIEMONTE

Furto con scasso in un'abitazione di un giocatore della Juventus, arrestato un uomo a Torino

L’attività investigativa svolta dalla Squadra Mobile, grazie all’analisi delle immagini dei sistemi di video sorveglianza, nonchè ai rilievi tecnici svolti da personale del Gabinetto di Polizia Scientifica, che ha permesso di raccogliere gravi indizi a carico del moldavo

Furto con scasso in un'abitazione di un giocatore della Juventus, arrestato un uomo a Torino
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La Polizia di Stato, sotto il costante coordinamento della locale Procura della Repubblica, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Torino, a carico di un uomo moldavo, per furto aggravato in abitazione, ricettazione e riciclaggio, commessi in questo capoluogo nel mese di giugno 2023.

 

L'uso improprio dell'auto

L’uomo, insieme ad altri complici non identificati, dopo avere infranto il vetro di una finestra di una villa sita nella zona pre-collinare di Torino, ove all’epoca dimorava un calciatore della squadra Juventus F.C., assente dall’abitazione, si è impossessato di beni e monili, per un valore di circa 80.000 euro, e poi si appropriato dell’autovettura di lusso in uso al giocatore.

Due giorni dopo, il veicolo è stato utilizzato per perpetrare un altro furto in danno di una filiale di un istituto bancario torinese. Nell’occasione, l’uomo e altri complici, tutti incappucciati, dopo aver bloccato la circolazione stradale, utilizzando delle cinghie di forza applicate ad uno dei veicoli, sradicavano, prima, il portone della filiale e, successivamente, una cassaforte contenente circa 11.500 euro. I soggetti in fuga sono stati intercettati da una volante e, dopo un breve inseguimento, hanno bbandonato il furgone con all’interno la cassaforte.

L'uso delle immagini

L’attività investigativa svolta dalla Squadra Mobile, grazie all’analisi delle immagini dei sistemi di video sorveglianza, nonchè ai rilievi tecnici svolti da personale del Gabinetto di Polizia Scientifica, che ha permesso di raccogliere gravi indizi a carico del moldavo, pienamente condivisi dall’A.G. procedente che emetteva l’ordinanza in parola.

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