Sciopero dei dipendenti pubblici 9 dicembre 2020, la rabbia del Sindacato piemontese
Oltre al comparto sanità, polizia, trasporti pubblici, attività scolastiche, amministrazioni dei Comuni, delle Province, delle Città Metropolitane e delle Regioni.
Oggi, mercoledì 9 dicembre 2020, le sigle sindacali dell’amministrazione pubblica hanno indetto uno sciopero nazionale. Nonostante l’incontro programmato con la ministra della Funzione pubblica Fabiana Dadone per giovedì 10 dicembre, circa 3 milioni di dipendenti statali in protesta per i rinnovi contrattuali 2019-2021.
FSI-USAE Piemonte: comparto sanità dimenticato
Interessata allo sciopero anche la sanità, il cui personale rende noto che garantirà solo le urgenze. In questo senso è già arrivato il richiamo del Garante degli scioperi che invita a non compromettere un settore più che mai cruciale considerata l’alta pressione sugli ospedali per i contagi da Covid-19. Sul piede di guerra la FSI-USAE, Sindacato con decine di migliaia di iscritti nel comparto sanità. Il Segretario Regionale piemontese Salvatore Orifici ha chiarito:
“Siamo consapevoli del delicato momento che sta attraversando il nostro paese, colpito da una gravissima pandemia, ma è altrettanto vero che non possiamo più subire. Vogliamo contestare la Legge di Bilancio che il Governo sta proponendo, dimenticando completamente che noi Operatori del Servizio Sanitario, in questo periodo abbiamo dato e continuiamo a dare 'l’anima' per combattere questo nemico invisibile”.
La richiesta è che si preveda un piano di immediata assunzione di Personale a tempo indeterminato, in deroga ad ogni blocco.
"Probabilmente le risorse non ci sono. Ma dopo oltre dieci anni di blocco dei contratti e un miserabile aumento a regime con l’ultimo contratto nazionale del 2015-2018, direi che mai per il comparto sanità le risorse si troveranno. Questo Governo non può rimanere sordo a queste legittime richieste”.
Sciopero nazionale del 9 dicembre: i settori interessati
Oltre al comparto sanità sciopereranno anche altri lavoratori di servizi essenziali, come alcuni reparti di polizia, i trasporti pubblici ma anche le attività scolastiche così come quelle delle amministrazioni dei Comuni, delle Province, delle Città Metropolitane e delle Regioni. Le richieste deI sindacati riguardano l’assunzione di 350mila precari, 60mila soltanto nella sanità, e gli adeguamenti salariali. Altri due temi particolarmente sentiti riguardano la sicurezza di lavoratori e utenti in tema di Covid (i sindacalisti denunciano infatti la mancanza di adeguati dispositivi di protezione in tutti i luoghi di lavoro) e la necessità di riadattare e rendere sostenibile in termini economici per i lavoratori lo smart working.
"Lo sciopero indetto dai sindacati il 9 dicembre non e’ solo per il rinnovo dei contratti. Servono nuove
risorse da investire anche in nuove assunzioni, formazione e nuove forme di lavoro. Mi auguro che si possa aprire un confronto vero. Allo stato attuale la mobilitazione è confermata, se voleva il governo ci convocava prima e non dopo la mobilitazione", ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.
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