"Grazie ma no grazie", il torinese Willie Peyote sul palco del Festival di Sanremo 2025
Una canzone che insegna l'arte del declinare, ma con stile ed ironia

E' l'unico piemontese in gara di questa edizione (la 75esima) del Festival di Sanremo, si tratta del torinese Willie Peyote, che torna in Riviera quattro anni dopo "Mai dire mai (la locura)" singolo con il quale l'artista ha vinto il Premio della Critica Mia Martini e il disco di Platino.
"Grazie ma no grazie": ironia e piemontesità
Willie Peyote, pseudonimo di Guglielmo Bruno (classe 1985), ieri sera ha calcato il palco dell’Ariston, con il brano "Grazie ma no grazie".
La chiave del brano del rapper e cantautore torinese è l’ironia, con cui affrontare le piccole prove che ogni giorno ci si presentano tra opinioni non richieste, meme viventi e tormentoni stantii.
Una risposta educata e cortese con la quale affrontare ostacoli quotidiani: dai call center insistenti agli inviti trash (davanti a un "Grazie ma no grazie" nessuno insisterà a trascinarvi a fare il trenino a Capodanno, ne siamo quasi certi).
Sul palco, ieri, mentre Willie Peyote cantava c'era anche Luca Ravenna, stand up comedian con numeri da record e grande amico del rapper torinese, Ravenna si è intrufolato tra i coristi dell’orchestra durante la performance per una velocissima apparizione. Il comico ha recitato la parte di un corista imbarazzato che non sapeva le parole delle canzone, inquadrato per meno di un secondo ha regalato al pubblico una gag davvero esilarante.
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Le parole di "Grazie, ma no grazie"
Gag a parte, da piemontesi ci sentiamo di dire che la canzone di Willie Peyote è almeno da podio. La canteremo stasera e forse questa mattina alcuni di noi hanno già il suo motivo in testa.
Ecco il testo completo della canzone:
Ma che storia triste, avevo aspettative basse
E sai già come finisce visto da dove si parte
Tu vorresti che la gente ti capisse, la ami come se lei ricambiasse
E c’hai provato anche più volte dei Jalisse ma l’insistenza non è mai così di classe
Certi discorsi vanno presi con le pinze oppure provocano risate grasse
E te la aspetti ma ogni volta ti stupisce, guarda le loro facce come se non bastasse
Grazie ma no grazie
Tanto fanno finta ma lo sanno
Più è profondo e meno paga, quasi sempre meglio stare in superficie: Salvagente
Le risposte che ti danno sembran fatte con lo stampo
Quindi metterò le mani avanti, due passi indietro ogni passo avanti
Dovresti andare a lavorare e non farti manganellare nelle piazze
Grazie ma no grazie
Questa gente non fa un cazzo li mantengo tutti io con le mie tasse
Grazie ma no grazie
Dovresti dare meno ascolto ai sentimenti che non sono mai dei buoni investimenti
Dovremmo organizzare una rimpatriata tipo una cena di classe
Grazie ma no grazie
Grazie ma no o o o
Davvero grazie ma
C’è chi non sa più come scrivere, non sa come parlare
Non sa a quali parole deve mettere ad esempio l’asterisco al plurale
C’è chi non sa più come ridere, non sa come scherzare
E vuole la tradizione se la confusione qua è generale
“Eh oggi va così chissà domani”
Domani domani do-do-domani magari riesco a capire gli esseri umani
Chi bacia sulla bocca i propri figli e c’è chi bacia sulla bocca i propri cani
E quanto va di moda il vittimismo di chi attacca ma dice che si difende
C’è chi dice non si può più dire niente, poi invece parla sempre, almeno sii coerente
Almeno per stavolta che c’è chi ancora ti da corda
E c’è chi ha perso la memoria e vorrebbe che tornasse come se non bastasse
Grazie ma no grazie
Dovresti andare a lavorare e non farti manganellare nelle piazze
Grazie ma no grazie
Questa gente non fa un cazzo li mantengo tutti io con le mie tasse
Grazie ma no grazie
Dovresti dare meno ascolto ai sentimenti che non sono mai dei buoni investimenti
Dovremmo organizzare una rimpatriata tipo una cena di classe
Grazie ma no grazie
Grazie ma no o o o
Davvero, grazie ma no
Storia triste, aspettative basse
C’è chi sparisce finché si calmano le acque (ma che storia triste)
C’è chi annuisce tra le frasi fatte vince chi stupisce sempre a mani basse
Grazie ma no grazie
Grazie ma no o o o
Davvero, grazie ma no grazie
Chi è Willie Peyote
Guglielmo Bruno (in arte Willie Peyote), nasce a Torino nel 1985 da padre torinese di Barriera e madre biellese ed è considerato una delle figure più interessanti e innovative della scena Indie italiana contemporanea.
Il suo nome d’arte unisce Wile E. Coyote con il peyote, pianta allucinogena proveniente dall’America settentrionale. Willie è un riferimento al suo vero nome, Guglielmo.
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Messa da parte la Laurea in Scienze Politiche dopo aver sperimentato generi e formazioni differenti (compreso il rock e il punk) trova la sua strada nel mondo del rap e dopo diversi Demo e un EP pubblica nel 2011 il suo primo album solista, "Il manuale del giovane nichilista", che già dal titolo suggerisce la sua visione del mondo e il suo modo di comunicarlo ai suoi ascoltatori, condensato in un provocatorio mix di cinismo, autoironia e denuncia sociale.