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Tra atti vandalici e degrado, è caos al giardino «Alimonda»

Della capogruppo di Fratelli d’Italia alla «Sette», Patrizia Alessi: «Gestione fallimentare» Tra atti vandalici e degrado, è caos al giardino «Alimonda»

Tra atti vandalici e degrado, è caos al giardino «Alimonda»
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Il Giardino Alimonda di Torino  invaso ancora dal degrado. Dopo i ripetuti atti vandalici e il loro progressivo deterioramento, l’amministrazione comunale ha deciso di rimuovere tutti gli arredi urbani in cemento, installati inizialmente per favorire la socializzazione e migliorare la fruibilità dell’area. Le strutture in cemento, pensate per resistere nel tempo, sono state ancora danneggiate da gruppi di giovani vandali. E lo stesso destino è toccato alle panchine in legno, ormai in gran parte rovinate.

Tra atti vandalici e degrado, è caos al giardino «Alimonda»

La situazione di degrado del giardino non è nuova: già in passato erano stati segnalati episodi di fuochi accesi di notte e altri atti vandalici, senza che venissero presi provvedimenti concreti. Il capogruppo di Fratelli d’Italia della Circoscrizione 7, Patrizia Alessi, ha denunciato il fallimento delle iniziative per rendere vivibile il giardino, sottolineando come i cittadini siano ormai esasperati dall’assenza di controlli e dal degrado crescente. La consigliera ripete che non basta posizionare un campo sportivo o nuovi arredi per migliorare la situazione: serve un piano di sicurezza e gestione efficace. «Non basta un campetto da pallavolo e arredi nuovi per rendere “vivibili” i Giardini Alimonda, ma ci vuole il controllo del territorio, una progettazione a 360° sennò tutto si vanifica – ha ribadito Alessi - Presenterò nei prossimi giorni un’Interpellanza nel Consiglio della Circoscrizione 7 per avere dati su quanto è costata la riqualificazione urbana, peraltro durata poco e mai servita allo scopo prefissato. I cittadini sono esasperati, nell’indifferenza della Città. Come gruppo FdI in Circoscrizione 7 avevamo proposto il Daspo Urbano ma alla Città, evidentemente, non interessa e lo hanno bocciato. Così non è possibile continuare: la situazione non è più accettabile».

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