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La «rivoluzione» delle Circoscrizioni

Il Comune ha avviato un tavolo tecnico per studiare un nuovo assetto che renda il decentramento più efficiente e funzionale

La «rivoluzione» delle Circoscrizioni
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Dopo 15 anni scatta la riforma delle Circoscrizioni. Torino si prepara a rivedere l’organizzazione delle Circoscrizioni, prendendo spunto dal modello adottato a Milano.

La «rivoluzione» delle Circoscrizioni

Il Comune ha avviato negli ultimi giorni un tavolo tecnico per studiare un nuovo assetto che renda il decentramento più efficiente e funzionale, senza però stravolgere completamente il sistema attuale. È stato l’assessore al Decentramento, Francesco Tresso, ad annunciare l’intenzione di ridurre il numero di coordinatori nelle giunte circoscrizionali, aumentando però il livello di responsabilità e il riconoscimento economico per coloro che ricoprono questi incarichi. L’introduzione di indennità per i coordinatori rappresenta il primo passo di un progetto più ampio, volto a dare maggiore dignità e autonomia a queste figure amministrative. L'obiettivo è dotare le Circoscrizioni di una nuova organizzazione più agile e funzionale.

Il Comune ha avviato un tavolo tecnico per studiare un nuovo assetto che renda il decentramento più efficiente e funzionale

Attualmente, Torino ha un sistema di decentramento meno strutturato rispetto ad altre grandi città italiane, come Milano. La volontà del Comune è quella di avvicinarsi al modello del capoluogo lombardo, che prevede nove municipalità con giunte più snelle, composte da un presidente e tre assessori, mentre a Torino il numero dei coordinatori arriva a sei. Un ridimensionamento simile consentirebbe di offrire compensi più elevati e adeguati al carico di lavoro, evitando che questi incarichi diventino ruoli di secondo piano, oltre al primo lavoro. Dopo anni di tentativi non andati a buon fine a Torino, questa riforma rappresenta una sfida complessa, che richiede una forte volontà politica e il giusto equilibrio per non incorrere in numerosi problemi, anche finanziari. L’approvazione del decreto che regola le indennità ha costretto la Città della Mole a rivedere l’organizzazione delle Circoscrizioni, ma l’applicazione di queste nuove misure non sarà immediata. Nel frattempo, i Coordinatori dei territori continueranno a ricevere un compenso “ridotto”.

L’assessore Tresso vuole ridurre il numero di coordinatori aumentando responsabilità e riconoscimento economico

L’assessore Tresso ha assicurato il suo impegno per cercare di anticipare i tempi di introduzione delle nuove indennità, confrontandosi anche con il Viminale e l’ex prefetto Claudio Palomba per trovare soluzioni compatibili con le normative vigenti. L’obiettivo della riforma è dare ai futuri “assessori” di quartiere maggiori poteri decisionali e risorse economiche, in modo da garantire una gestione più efficace e autonoma delle politiche locali: «Vorremmo dare maggior autonomia e anche un miglior compenso ai coordinatori delle giunte circoscrizionali – ha dichiarato -Ad esempio, a Milano hanno nove municipalità e ciascuna ha un presidente e solo 3 assessori, mentre da noi i coordinatori sono 6. Questo vuol dire, che nelle loro giunte si hanno stipendi più alti che giustificano anche un impegno maggiore».
Insomma, la revisione del sistema punta a trasformare le Circoscrizioni cittadine in realtà amministrative più incisive, capaci di gestire il territorio in modo dinamico e con una struttura più agile e moderna. Il Comune di Torino sembra determinato a portare avanti il progetto, con la speranza che questa sia, finalmente, la giusta occasione per una riforma attesa nei territori da oltre quindici anni.

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