la sperimentazione

Al Museo del Cinema di Torino i dipendenti sperimentano la settimana da 37,5 ore

A parità di stipendio i lavoratori del Museo si ritroveranno con 120 ore da passare come meglio credono

Al Museo del Cinema di Torino i dipendenti sperimentano la settimana da 37,5 ore
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Alzi la mano chi nel sentirsi totalmente assorbito dalla routine "casa - lavoro" non pensa di star sacrificando troppo, magari l'infanzia dei propri figli, o la propria salute, o più "banalmente" i propri interessi.

Insomma, nulla a che fare con la vitaccia di Charlie Chaplin in "Tempi Moderni", dove vediamo Charlot perdere progressivamente la testa per stare dietro ai ritmi della fabbrica, tanto da dover lavorare persino in pausa pranzo per non rallentare la produzione.

Però diciamoci la verità, anche per molti di noi la pausa pranzo è un panino davanti al pc, o un pasto veloce in mensa per tornare il più in fretta possibile operativi. Perché quelle 8 ore, diventano già spesso 9 o 10 con viaggi stipati in bus strapieni e imbottigliamenti nel traffico. E andare a fare a spesa non conta certo come un'ora di svago... per molti quindi la vita si riduce a fare la conta dei giorni che mancano al weekend o alle vacanze.

Il Museo del Cinema di Torino dice addio alle 40 ore settimanali

Come cambierebbe però la vita se la giornata lavorativa durasse di meno? Utopia? No, basti pensare ai nostri cugini d'oltralpe. In Francia la settimana di 35 ore è in vigore dal 2000 e, sebbene diversi settori attuino modelli più flessibili, guai a toccare quel punto fermo nel diritto del lavoro.

A scardinare la scansione della vita dei lavoratori (8 ore di lavoro, 8 ore di svago e 8 ore di riposo) in Italia da quest'anno è il Museo del Cinema di Torino

Un accordo innovativo per il nostro Paese

L'accordo molto innovativo per il nostro Paese, dove la settimana corta è ancora un vero tabù, è stato firmato il 27 novembre 2024 e sottoposto all’approvazione dell’Assemblea dei Lavoratori tra la Direzione del Museo Nazionale del Cinema e le Organizzazioni Sindacali SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL con il quale dal primo gennaio 2025 l’orario settimanale viene ridotto da 40 ore a 37,5 ore con parità di salario.

Ciò significa che da quest'anno ogni lavoratore acquisirà ben 120 ore di ore di svago e vita in famiglia con benefici per tutti: diverse analisi sociologiche sottolineano, infatti, che una migliore qualità della vita si rispecchia anche nella produttività.

Finalmente sono arrivati dei tempi veramente moderni?

E chissà se questo accordo resterà un caso isolato o diventerà un modello replicabile. Intanto, l'unica cosa che si può dire è che il muro delle 40 ore è stato finalmente infranto creando un importante precedente.

D'altra parte "Se otto ore vi sembran poche…" cantavano le mondine nel vercellese all’inizio del secolo scorso. Da quel canto di lavoro e di lotta, con molto impegno sociale da parte delle lavoratrici e dei lavoratori agricoli, si riuscì per la prima volta in Italia a ridurre l’orario della giornata lavorativa a 8 ore.

Da allora tante cose sono cambiate e tante devono cambiare, nella speranza che i tempi diventino davvero "moderni" (ma in un senso positivo per i lavoratori) o, meglio ancora, adeguati ai bisogni delle persone di oggi.

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