La premier Giorgia Meloni indagata insieme ai ministri Carlo Piantedosi e Matteo Nordio per il rimpatrio del generale libico Almasri
Il Generale è ricercato dalla Corte penale internazionale dell'Aja con accuse di crimini e torture anche sui migranti nella prigione libica di Mitiga
Il caso era partito da Torino perché è qui che il generale libico Almasri è stato arrestato dalla Digos, un arresto lampo perché Almasri è stato immediatamente liberato e rimpatriato con un volo da Caselle.
Il Generale è ricercato dalla Corte penale internazionale dell'Aja con accuse di crimini e torture anche sui migranti nella prigione libica di Mitiga.
Giorgia Meloni indagata
Per il suo rimpatrio è indagata la presidente del consiglio Giorgia Meloni ad annunciarlo è lei stessa dalle sue pagine social.
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La premier in un reel spiega:
"Il procuratore generale Francesco Lo Voi, lo stesso del fallimentare processo a Matteo Salvini, mi ha mandato un avviso di garanzia per i reati di favoreggiamento e peculato in relazione alla vicenda del rimpatrio del cittadino libico Almasri.
Il procedimento della Procura di Roma nasce da un esposto presentato dall'avvocato Luigi Li Gotti, che nella denuncia chiede ai pm di svolgere indagini sulle decisioni adottate e favoreggiatrici di Almasri, nonché sulla decisione di utilizzare un aereo di Stato per prelevare il catturato (e liberato) a Torino e condurlo in Libia.
Li Gotti è un ex politico di sinistra, molto vicino a Romano Prodi, conosciuto per aver difeso in passato pentiti del calibro di Buscetta, Brusca e altri mafiosi.I fatti sono abbastanza noti: la Corte penale internazionale, dopo mesi di riflessione, emette un mandato d'arresto internazionale nei confronti del capo della polizia di Tripoli. Curiosamente, la Corte lo fa proprio quando questa persona stava per entrare nel territorio italiano dopo che aveva serenamente soggiornato per circa 12 giorni in altri tre Stati europei. La richiesta di arresto non è stata trasmessa al Ministero italiano della Giustizia, com'è invece previsto dalla legge, e per questo la Corte d'Appello di Roma decide di non procedere alla convalida. A questo punto, piuttosto che lasciare questo soggetto libero sul territorio italiano, noi decidiamo di espellerlo e rimpatriarlo immediatamente per ragioni di sicurezza con un volo apposito come accade in casi analoghi.
Io penso che oggi valga quello che valeva ieri. Non sono ricattabile, non mi faccio intimidire ed è possibile che per questo sia invisa chi non vuole che l'Italia cambi e diventi migliore. Ma anche e soprattutto per questo intendo andare avanti per la mia strada, a difesa degli italiani, soprattutto quando è in gioco la sicurezza della Nazione. A testa alta e senza paura."
L'avviso di garanzia è stato inviato anche al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, e al ministro della Giustizia, Carlo Nordio.
Le reazioni politiche
Le reazioni politiche non sono mancate.
Su X Antonio Tjani, vice premier e segretario di Forza Italia, scrive:
"Sono dalla parte di Giorgia Meloni, Piantedosi, Nordio e Mantovano. Difendo la separazione dei poteri e condanno scelte che suonano come una ripicca per la riforma della giustizia."
Sono dalla parte di @GiorgiaMeloni ,@Piantedosim ,di Nordio e di Mantovano. Difendo la separazione dei poteri e condanno scelte che suonano come una ripicca per la riforma della giustizia.
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) January 28, 2025
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, dichiara:
"Oltre due anni fa parlai di opposizione giudiziaria, come maggior avversario politico di questo governo. L'assurdo avviso di garanzia odierno, a due giorni dalla incomprensibile protesta dell'Anm nelle aule giudiziarie, costituisce un ulteriore atto per cercare di avvelenare il clima politico, istituzionale e sociale. La mia totale solidarietà agli amici e colleghi."
Oltre due anni fa parlai di opposizione giudiziaria, come maggior avversario politico di questo Governo.
L’assurdo avviso di garanzia odierno al Presidente del Consiglio, al Ministro dell’Interno, al Ministro della Giustizia ed al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, a…— Guido Crosetto (@GuidoCrosetto) January 28, 2025
Carlo Calenda (Azione) scrive:
su Almasri il governo italiano ha combinato un disastro, raccontando un mare di balle agli italiani. Dopodiché che un presidente del Consiglio venga indagato per un atto che risponde evidentemente ad una "ragione di Stato" (mai ammessa) è surreale e non accadrebbe in nessun altro Paese occidentale. Si saldano così due errori e si riacutizza lo scontro tra poteri dello Stato. Non un bello spettacolo.
Su #Almasri il Governo italiano ha combinato un disastro, raccontando un mare di balle agli italiani. Dopodiché che un Presidente del Consiglio venga indagato per un atto che risponde evidentemente ad una “ragione di Stato” (mai ammessa) e’ surreale e non accadrebbe in nessun…
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) January 28, 2025
Infine Matteo Renzi afferma:
"La scelta di rimpatriare il criminale libico è una scelta politicamente sbagliata, compiuta da Giorgia Meloni e da questo Governo. Sono stato tra i primi a definirla, in Aula, una follia. Penso che sia un errore clamoroso e marchiano sotto il profilo POLITICO. Sul punto di vista giudiziario, invece, non mi esprimo. Non tocca a me giudicare e sono sinceramente garantista. Quindi non faremo a Giorgia Meloni quello che lei ha fatto a noi e alle nostre famiglie. Per noi la Presidente del Consiglio è innocente come chiunque è innocente fino a sentenza passata in giudicato. Noi non attacchiamo sul piano giudiziario: noi facciamo politica. E ho l'impressione che Giorgia Meloni voglia cavalcare questo avviso di garanzia - che è un atto dovuto - per alimentare il suo naturale vittimismo. La gestione della vicenda Almasri per noi non è un crimine: è peggio, è un errore"
La scelta di rimpatriare il criminale libico è una scelta politicamente sbagliata, compiuta da Giorgia Meloni e da questo Governo. Sono stato tra i primi a definirla, in Aula, una follia. Penso che sia un errore clamoroso e marchiano sotto il profilo POLITICO. Sul punto di vista…
— Matteo Renzi (@matteorenzi) January 28, 2025
Perché Almasri è stato rimpatriato
Najim Almasri è stato arrestato dalla Digos e portato al carcere delle Vallette, il caso doveva poi passare al vaglio della Corte d'Appello di Roma. E proprio da Roma si è disposta la scarcerazione a causa di un errore di procedura. Prima, infatti, nessuno ha avvisato il ministro della Giustizia. Il ministro Carlo Nordio, dopo aver ricevuto gli atti dalla questura di Torino, non ha fatto pervenire alcuna richiesta in merito.
La Corte d'appello ha quindi dichiarato l'irritualità dell'arresto e ordinato l'immediata scarcerazione.