SANITA' D'ECCELLENZA

Alle Molinette bimba di 8 mesi salvata con il trapianto del fegato di un bimbo di 5 mesi

L'intervento chirurgico ha permesso alla piccola paziente di superare una grave malformazione epatica, grazie al generoso gesto di una famiglia

Alle Molinette bimba di 8 mesi salvata con il trapianto del fegato di un bimbo di 5 mesi
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Salvata bimba di 8 mesi con il trapianto del fegato di un bimbo di 5 mesi: è successo all’ospedale Molinette di Torino, permettendo alla piccola paziente di superare una grave malformazione epatica, grazie al generoso gesto di una famiglia.

Intervento straordinario

Una storia di speranza e solidarietà ha preso vita nei corridoi dell'ospedale Molinette di Torino, dove una bimba di soli 8 mesi ha ricevuto un trapianto di fegato che ha salvato la sua vita. La piccola, torinese, era nata con una grave malformazione al fegato, una condizione rara e debilitante chiamata atresia delle vie biliari. Dopo un intervento chirurgico non riuscito nel luglio scorso, che avrebbe dovuto risolvere la problematica, la sua condizione è peggiorata rapidamente, portandola alla cirrosi epatica.

La ricerca di un donatore

Rapida è stata la comparsa di scompenso epatico, con sviluppo di versamento di liquido ascitico in addome e di stato di ittero severo. Seguita dal punto di vista medico presso il reparto di Gastroenterologia pediatrica (diretto dal dottor Pierluigi Calvo), la piccola è stata inserita in lista d’attesa nazionale pediatrica per trapianto epatico nel mese di novembre scorso da parte del professor Renato Romagnoli (Direttore del Dipartimento Trapianti e del Centro Trapianto Fegato adulto e pediatrico dell’ospedale Molinette di Torino).

La ricerca di un donatore deceduto compatibile non ha dato esito per sei settimane, nonostante il progressivo aggravamento delle condizioni della bambina. A questo punto il suo papà ha dichiarato la volontà di donare alla figlia la parte sinistra del suo fegato per salvarle la vita con un trapianto da vivente. Le valutazioni sul potenziale donatore hanno dato esito favorevole e l’intervento era stato programmato per la metà di questo mese di gennaio.

A meno di 72 ore dal previsto intervento da vivente, un piccolo miracolo si è compiuto. Il Centro Nazionale Trapianti ha individuato un donatore compatibile: un bambino di soli 5 mesi, deceduto a causa di una grave patologia cerebrale. Nonostante le dimensioni ridotte del fegato del piccolo donatore, la perfetta compatibilità con la bimba torinese ha fatto sì che il professor Renato Romagnoli, direttore del Centro Trapianto Fegato di Torino, accettasse la donazione.

L'intervento

Il complesso intervento chirurgico (il numero 4200 nella storia del Centro torinese) è stato eseguito presso l’ospedale Molinette dal professor Romagnoli e dalla sua équipe, coadiuvati dal dottor Angelo Panio e dai colleghi dell’Anestesia e Rianimazione 2 del Dipartimento di Anestesia (diretto dal dottor Maurizio Berardino).

L'intervento è durato 11 ore ed è tecnicamente riuscito. Il fegato trapiantato ha ripreso immediatamente la sua funzione e la bambina è stata risvegliata ed estubata a meno di 12 ore dalla conclusione dell’operazione. La regressione dell'importante stato di ittero è stata rapidissima e la bimba è ora stata trasferita presso il reparto di Gastroenterologia dell’ospedale Infantile Regina Margherita per un periodo di riabilitazione.

Un gesto di solidarietà che ha cambiato una vita

Grazie alla generosità dei genitori del piccolo donatore, è stata offerta una nuova vita alla piccola paziente, che ora è in fase di riabilitazione. Questo trapianto, che ha visto la collaborazione tra professionisti della sanità piemontese, è un esempio di eccellenza e dedizione.

"La Sanità piemontese si conferma un punto di riferimento di eccellenza per la sanità italiana, soprattutto nel campo dei trapianti. Un grande applauso ai nostri professionisti ed ai genitori del piccolo donatore che, con un grande gesto, hanno permesso di salvare la vita della piccola paziente" dichiara Federico Riboldi (Assessore alla Sanità della Regione Piemonte).

"Ancora una volta la nostra Azienda ospedaliero-universitaria Città della Salute di Torino è riuscita a dare una risposta efficace ad un così grave problema di salute di una piccola paziente grazie ad un trapianto di rara difficoltà" dichiarano Beatrice Borghese (Direttore generale facente funzioni della Città della Salute di Torino) ed Emanuele Ciotti (Direttore sanitario Città della Salute di Torino).

Questo caso dimostra come, anche nei momenti di massimo sconforto, la medicina, l'amore e la solidarietà possano cambiare il corso di una vita.

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