TORINO

Corso Racconigi, il progetto di riqualificazione del viale centrale non piace ai cittadini

I ciclisti urbani: "Servono due monodirezionali, basta ciclopedonali come negli anni '80"

Corso Racconigi, il progetto di riqualificazione del viale centrale non piace ai cittadini
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Il progetto di riqualificazione dell’ultimo tratto di corso Racconigi, tra corso Peschiera e piazza Robilant, nella circoscrizione 3 di Torino, non piace ai cittadini.

Perché sono tutti scontenti

Il Comune vuole ridare lustro a questa fetta di città oggigiorno profondamente degradata ma il progetto prevede una pista ciclabile bidirezionale (ciclopedonale) con asfalto drenante, al centro del viale che però ha mandato su tutte le furie i ciclisti urbani e in generale i cittadini attenti al tema dell'ambiente e della mobilità sostenibile.

Alcuni commenti social: 

"Bello vedere che si vogliano fare ciclabili con standard da anni 70. Anche io sono nostalgico degli anni '70, ma invece che le ciclabili fatto a capocchiam avrei preferiti la musica di quel periodo. Son gusti";

"Corso Racconigi verrà rifatto tra corso Peschiera e piazza Robilant esattamente uguale a com’è già tra le piazze Robilant e Marmolada. Ora è un parcheggio fatiscente, domani sarà un imbuto che rallenterà 55 e 56, con una ciclabile orribile in mezzo al viale, come si progettavano negli anni ‘70. Torino cambia…ma non migliora";

"La ciclabile in mezzo ai cani, ai dehor, ai giornalai, alle panchine, ma perché le progetta chi non va in bici?".

L’intervento prevede dossi sui vari incroci, la riorganizzazione della sosta dei veicoli, l'ampliamento della banchina attuale.

Cosa chiedono i ciclisti urbani

I ciclisti urbani chiedono un aumento generale di piste ciclabili in tutta la città, riorganizzando lo spazio urbano non a favore della auto (come è sempre accaduto) bensì per biciclette e pedoni.

Per corso Racconigi la richiesta è quella di realizzare due piste monodirezionali su ambo i lati del viale per garantire continuità ai percorsi ciclabili, sicurezza, per favorire il commercio locale e più verde per ridurre le isole di calore.

Nico Da Domenico (Nico De Leonardis), consigliere Sinistra Ecologista della Circoscrizione 3 su Facebook fa sapere:

"In un articolo di questi giorni viene annunciata la realizzazione di una ‘rambla’ su corso Racconigi. Vorrei evitare ogni fraintendimento perché il testo originario non era chiaro e sembrava fossi contrario al progetto per i posti auto tolti. Anche la rettifica non evita fraintendimenti rileggendola bene.
Per una volta ero anche abbastanza allibito che un progetto sostanzialmente coerente con le indicazioni della Consulta Mobilità Ciclistica e Moderazione del Traffico - Torino venisse profondamente cambiato. Non sono preoccupato minimamente per la perdita di spazio di oggetti che per il 90% del tempo sono fermi. Preferisco che quello spazio sia destinato alle persone e ad altre modalità di trasposto collettive e attive.
In un post precedente ho citato l’analisi del direttore di Clean Cities Claudio Magliulo pubblicato sul Manifesto preoccupato per l’aumento delle auto nel nostro paese. Ogni politica che riequilibra questa logica ha il mio sostegno anche partendo dall’uso dello spazio urbano.
Il progetto sicuramente riqualificherà una parte di corso Racconigi oggi abbandonata. Ed è una prosecuzione di una riqualificazione coerente con quanto fatto in passato nel precedente pezzo. Ma non è più un bel progetto di ciclabilità, ma ricade negli stessi errori del passato. La mia perplessità più volte espressa è sul metodo e sull’opportunità. Esisteva un precedente progetto, come detto, che per la prima volta era fatto discretamente bene per i canoni di Torino con due piste ciclabili per senso di marcia. Per una volta anche la Consulta della Mobilità aveva espresso un parere favorevole. Si è deciso di cambiare il progetto con finalità più in linea con i fondi Pinqua e messa in questi termini anche di ricaduta complessiva della riqualificazione. Sull’opportunità invece ho più volte ribadito che è meglio non prevedere una ciclabile in certe situazioni se non si ha una scala progettuale più ampia.
Il concetto di ‘rambla’ e restituzione di spazio pubblico alla cittadinanza me lo faccio piacere. Lo spazio pubblico dovrebbe aumentare del 50% rispetto alla situazione attuale. Mi piacerebbe anche che tra i parametri futuri di progettazione o di variazione di progetti non ci sia il maggior o minor numero di posti auto persi".
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