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Stellantis, parole confortanti da Imparato: "Produrremo a Mirafiori 100mila 500 ibride all'anno e anche la 500 elettrica"

Ma le belle parole del manager italo-francese non sono bastate a rassicurare i sindacati

Stellantis, parole confortanti da Imparato: "Produrremo a Mirafiori 100mila 500 ibride all'anno e anche la 500 elettrica"
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C'è un piano per Stellantis. Lo ha ribadito il responsabile Europe Jean-Philippe Imparato alla stampa al termine dell'incontro di oggi, 12 dicembre 2024, con i sindacati, in vista del tavolo in programma martedì prossimo al Mimit.

Il manager francese ha confermato:

"Con Mirafiori si guarda al 2032-2033. La nuova generazione di 500 sarà fatta a Mirafiori quindi se portiamo qui nuove vetture, non può andare verso l'estinzione."

Auto in Italia

Imparato si è detto ossessionato dalla volontà di mantenere l'attività in Italia, ritenuta punto centrale della strategia di Stellantis. Meno confortanti le parole su Maserati.

"Merita un piano a sé più strutturato e di impatto: ci stiamo lavorando e ne parleremo più avanti."

Parole, almeno quelle su Stellantis, che confermano il senso di quanto detto ieri in un video, in cui il capo Europa, oltre a smentire la crisi del gruppo, esortava gli impiegati:

"Non siamo in crisi, ma siamo lenti per via di un'organizzazione troppo complessa."

Nessun impianto verrà chiuso in Italia, quindi, ma per il francese Jean Philippe con chiare origini italiane (precisamente pugliesi) nel cognome, qualcosa deve cambiare anche nell'atteggiamento dei dipendenti che dovranno essere più autonomi nelle decisioni.

Ma i sindacati non sono convinti

Ma le belle parole dell'italo-francese non sono bastate a rassicurare i sindacati. L'incontro, durato due ore, ha lasciato ancora una volta tutti un senso di incertezza.

Come dichiarato da Ferdinando Uliano, segretario nazionale Fim:

"Servono fatti concreti, perché piani industriali, prima, non sono mancati. Ma serve una loro applicazione. La narrazione non basta".

E come sottolineato dal segretario nazionale di UilmRocco Palombella:

"Legare il destino alla 500 non rassicura. Comprendiamo le difficoltà che il gruppo affronta con il cambio del ceo, ma quello che ci hanno raccontato oggi non basta. I tempi per eventuali nuovi modelli sono troppo spostati e non ci sono garanzie su appalti come quelli di Trasnova. È stata trovata solo una soluzione transitoria. Non per nulla pensano che il 2025 avrà un volume produttivo uguale al 2024. Per questo il giudizio è negativo."

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