TORINO

Incidente in un circo scoperchia un sistema di capolarato: il titolare arrestato a Torino

I lavoratori percepivano una retribuzione sproporzionata alla qualità e alla quantità del lavoro prestato in quanto percepivano dai 180 ai 250 euro a settimana

Incidente in un circo scoperchia un sistema di capolarato: il titolare arrestato a Torino
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I Carabinieri Tutela del Lavoro di Milano con il supporto dei colleghi di Torino, hanno arrestato un titolare di ditta che gestisce un’attività circense alla Pellerina, per caporalato (intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro).

Le indagini

Le indagini, avviate dai carabinieri di Genova, nel mese di dicembre 2023 su delega della locale Procura della Repubblica, hanno preso spunto da un gravissimo infortunio sul lavoro accaduto, il 26 aprile 2023 (all’interno dell’attività circense gestita dall’indagato), ad un cittadino indiano irregolare sul territorio nel capoluogo ligure.

Secondo la ricostruzione la vittima, nella fase di smontaggio del tendone del circo, privo di qualsiasi sistema di ritenuta contro la caduta dall’alto è caduto da un’altezza di circa 18/20 metri riportando un politrauma e rimanendo in coma per alcuni mesi.

Lo spostamento dell'infortunato dal luogo dell'incidente

A seguito della caduta, secondo alcune dichiarazioni testimoniali, l’infortunato sarebbe stato spostato dal luogo dell’evento (che veniva prontamente ripulito dalle tracce ematiche) e portato nei pressi di un camion, al fine di dissimulare l’incidente quale caduta accidentale da un bilico e permettere al datore di lavoro di sottrarsi alle relative responsabilità in vista dei controlli del personale dell’Asl di Genova e degli organi di polizia. Tuttavia, anche la natura delle lesioni sarebbe risultata incompatibile con una caduta da una altezza di soli 2 metri.

Gli ulteriori approfondimenti effettuati a carico del datore di lavoro, hanno permesso di accertare inoltre che lo stesso avrebbe sottoposto a sfruttamento lavorativo almeno 4 lavoratori di nazionalità indiana, e altri in via di identificazione, per la gran parte irregolari sul territorio dello Stato, impiegandoli alle proprie dipendenze in violazione della normativa sull’orario di lavoro (riposi, ferie e permessi), sulla retribuzione nonché in violazione delle norme in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro nonché sottoponendoli a condizioni lavorative e alloggiative umilianti e degradanti approfittando del loro stato di bisogno.

Le condizioni di ristoro e retribuzione sproporzionata

I cittadini indiani alloggiavano all’interno di un caravan composto da cinque stanze dotate di tre posti letto a castello ognuna, con una cucina e un bagno in comune per tutti e 14 i lavoratori ospitati.

Percepivano una retribuzione sproporzionata alla qualità e alla quantità del lavoro prestato in quanto percepivano dai 180 ai 250 euro a settimana che doveva bastare anche per la gestione del caravan dove alloggiavano e per le proprie necessità. Lavoravano sette giorni su sette, per almeno 10 ore al giorno, senza usufruire di giorni di riposo, ferie e permessi salvo rari casi in cui il datore di lavoro concedeva dei permessi trattenendo una somma dalla già esigua retribuzione.

Mentre i lavoratori impiegati nel montaggio e smontaggio del tendone, erano sottoposti a condizioni di lavoro in violazione delle norme in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro in quanto, sebbene presenti sul posto di lavoro, non erano consegnati dispositivi di protezione individuali o collettivi contro la caduta dall’alto.

Il sequestro

I carabinieri, dopo le indagini del caso, hanno sequestrato alla ditta ben 67 mezzi, delle attrezzature circensi (in particolare del tendone) e dei conti correnti intestati al titolare firmatario.

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