Eredità Agnelli: il notaio Remo Morone indagato insieme ai tre fratelli Elkann
Perquisizioni nello studio legale del consigliere di Gianni, si indaga per falso ideologico su atto pubblico
La procura di Torino nell’ambito dell’inchiesta sull’eredità Agnelli ha disposto nuove perquisizioni da parte della Guardia di Finanza negli studi dell’avvocato Franzo Grande Stevens, a lungo legale di fiducia e consigliere di Gianni Agnelli.
Nuova ipotesi di reato
Sequestrata, anche dalla sede romana, la documentazione relativa alla fiduciaria Gabriel, gestita da Grande Stevens per conto della famiglia Agnelli.
E ora la nuova ipotesi di reato, oltre a dichiarazione fraudolenta e truffa ai danni dello Stato, è anche il falso ideologico sulla "Declaratoria relativa alla composizione e struttura della Dicembre società semplice" del 30 giugno 2021 e depositata nell’Ufficio del registro delle imprese che di fatto è a storica cassaforte della famiglia attraverso cui John Elkann controlla l'accomandita Giovanni Agnelli B.V. e a cascata la holding Exor (azionista, tra l’altro, di Stellantis, Juventus e Ferrari).
In base alle ricostruzioni della Procura, "i contratti con i quali Marella Caracciolo ha ceduto, nel maggio 2004, ai nipoti John, Lapo e Ginevra Elkann la nuda proprietà di circa il 40% delle quote della predetta società, riservando per sé il diritto di usufrutto" sarebbero "affetti da anomalie".
Le anomalie riguarderebbero sia "il profilo documentale, poiché la documentazione di riferimento è risultata carente degli originali, incompleta, alterata o falsificata", sia quello dei "rapporti finanziari tra le parti", visti gli indizi sull’assenza dell’effettivo pagamento del prezzo delle quote, con conseguente ricostruzione della reale titolarità, nel tempo, quote della "Dicembre".
Unico nuovo indagato è il notaio Remo Morone, anche lui erede, di Ettore Morone, di uno degli studi professionali cui da sempre si appoggiano gli Agnelli.
La posizione dei tre Elkann
I legali dei tre Elkann, che non sono stati interessati dalle perquisizioni, ribadiscono invece che gli atti della Dicembre sono tutti legittimi e, soprattutto, che l’attuale assetto della società, così come il ruolo in essa ricoperto da John Elkann, riflettono le volontà di Gianni e Marella Agnelli, sono sostenuti da tutta la famiglia e non potranno essere modificati da alcuna azione giudiziaria.
Gli inquirenti non sono in realtà interessati all’assetto della Dicembre, ma vogliono verificare l’eventuale sussistenza del reato di truffa ai danni dello Stato in relazione al pagamento delle tasse e, alla morte di Marella, avvenuta nel febbraio del 2019, all’ammontare dell’imposta di successione da versare.
Da cosa nasce l'inchiesta
L'indagine, nasce dall'esposto di Margherita Agnelli e sulla presunta residenza fittizia di Marella Caracciolo, vedova dell'Avvocato Gianni Agnelli, e alla strategia che sarebbe stata messa in atto per sottrarre a tassazione l’asse ereditario. Nel fascicolo d'inchiesta sono indagati i tre fratelli Elkann - John, Lapo e Ginevra -, lo storico commercialista Gianluca Ferrero e il notaio svizzero Urs Von Gruenigen. I reati ipotizzati, a vario titolo, sono frode fiscale e truffa ai danni dello Stato.