Identificato un nuovo meccanismo per contrastare le metastasi cerebrali, l'eccezionale scoperta a Torino
Giovanni La Valle (Direttore generale della Città della Salute): "Una scoperta importantissima che potrà dare una svolta nelle terapie delle metastasi cerebrali"
Identificato un nuovo meccanismo che contribuisce allo sviluppo delle metastasi cerebrali ed in grado di ostacolare la risposta immunitaria contro le stesse: l'importantissima scoperta della Città della Salute di Torino.
Contrastare le metastasi cerebrali
Un team di ricercatori della Città della Salute e dell’Università di Torino ha compiuto un importante passo avanti nello studio delle metastasi cerebrali, identificando un meccanismo che ne favorisce lo sviluppo e che ostacola la risposta immunitaria contro di esse. I risultati, pubblicati sulla rivista Cancer Discovery, aprono nuove prospettive per la diagnosi e il trattamento di questa complessa malattia oncologica.
Lo studio
La ricerca, condotta nell’ambito del progetto europeo RISEBrain, ha coinvolto il professor Luca Bertero (Anatomia Patologica, UniTo) e la dottoressa Alessia Pellerino (Neuro-oncologia, Ospedale Molinette). Coordinato da eccellenze sanitarie e accademiche torinesi, il progetto mira a comprendere meglio le dinamiche che regolano lo sviluppo delle metastasi cerebrali, un problema che colpisce fino al 30% dei pazienti con tumore polmonare, e che è associato a un decorso clinico aggressivo nonostante i trattamenti combinati attualmente disponibili.
L’immunoterapia
Sebbene l’immunoterapia abbia rivoluzionato il trattamento oncologico, i risultati nei pazienti con metastasi cerebrali rimangono spesso incerti. La complessità del sistema nervoso centrale rappresenta una sfida importante, ma il progetto RISEBrain ha portato alla luce un aspetto cruciale: il ruolo degli astrociti, un tipo di cellula cerebrale, nella soppressione della risposta immunitaria contro le metastasi.
Attraverso lo studio di modelli derivati da campioni di metastasi cerebrali di pazienti con tumori polmonari e mammari, è stata identificata la proteina TIMP1 come elemento chiave. Questa proteina, prodotta dagli astrociti, interagisce con i linfociti citotossici bloccandone l’azione contro le cellule tumorali, facilitando così la crescita delle metastasi.
Prospettive per diagnosi e terapie
La scoperta della funzione di TIMP1 apre nuove strade sia in ambito diagnostico che terapeutico. In particolare:
- Diagnosi migliorata: È possibile misurare la quantità di TIMP1 nel liquor, un fluido che circola nel cervello e nel midollo spinale. Questo approccio non invasivo consentirebbe di identificare i pazienti con maggiore probabilità di rispondere alle terapie, sfruttando il concetto di "biopsia liquida".
- Nuove terapie: TIMP1 potrebbe diventare un bersaglio per sviluppare nuove immunoterapie capaci di controllare la progressione delle metastasi cerebrali.
"Scoperta importantissima"
La scoperta è stata accolta con entusiasmo dalla comunità scientifica e istituzionale. Federico Riboldi, Assessore alla Sanità del Piemonte, ha dichiarato:
"Una scoperta che dimostra ancora una volta quanto la Sanità piemontese riesca a conciliare al massimo sia la parte assistenziale sia quella della ricerca, ottenendo risultati come questo".
Anche Giovanni La Valle, Direttore Generale della Città della Salute di Torino, ha espresso soddisfazione:
"Un grande complimento ai nostri ricercatori della Città della Salute, dove alle eccellenze sanitarie si aggiungono anche quelle della ricerca. Una scoperta importantissima che potrà dare una svolta nelle terapie delle metastasi cerebrali".
Grazie a studi come questo, Torino si conferma un polo d’eccellenza nel panorama scientifico internazionale, offrendo nuove speranze ai pazienti oncologici.