Tra pennelli, tele, foto, ricordi e dischi dei Rolling Stones: riapre la Casa Museo Carol Rama artista torinese amica di Andy Warhol
I tour guidati, in italiano o in inglese, sono possibili il martedì e il giovedì alle 18
Riapre al pubblico sabato 30 novembre 2024 la Casa Museo Carol Rama, in via Napione 15 a Torino, chiusa da nove mesi. La Fondazione Sardi per l’arte ha assunto la gestione della casa, che nei cinque anni precedenti era gestita dall’Archivio Carol Rama.
Dove viveva la famosa artista torinese
Si potrà, dunque, visitare la casa dove Carol Rama, artista torinese di fama internazionale, ha abitato e lavorato dagli Anni Quaranta fino alla sua scomparsa, avvenuta il 24 settembre 2015.
Un appartamento borghese che via via si è trasformato in un’installazione in cui s’alternano disegni e tele dell’artista a opere di Man Ray e di Andy Warhol, oggetti d’arte primitiva a monili vari, fotografie alle pareti e ricordi di una vita.
La Casa Museo
Ve l’aspettereste un disco dei Rolling Stones nella Casa Museo di Carol Rama? Ebbene, pariamo di Sticky Fingers: una copertina progettata da Andy Warhol che volle una vera zip sulla riproduzione dei jeans lì raffigurata. È in bella vista ed è la prova delle amicizie di Carol Rama negli anni Settanta, come testimoniano anche diverse foto: sulle parete alle spalle del disco, ad esempio, c’è una scatto dell'artista torinese con Andy Warhol e Liza Minnelli e, poi, eccone un’altra del gallerista Luciano Anselmino insieme a Andy Warhol con una dedica speciale:
"Per la piccola ‘grande’ Carol, con tutta l’amicizia di Luciano 1973".
La storia personale e le storie altrui si sovrappongono negli ambienti dell’appartamento, nel “magazzino” secondo una definizione dell’artista, strutturato come rappresentazione di sé.
"Lei viveva sopra questo grande letto che era una specie di baldacchino, di ara, di altare, e riceveva lì, e da lì poi passavano tutti, Pavese, Calvino, Raf Vallone, Mila - ha scritto Nico Orengo - È passata credo tutta Torino, Fossati, Vallora. Ma non tutti dicevano che andavano lì. Perché secondo me, questa sua carica verbale erotica così forte piaceva, dava quel che si dice un frisson intellettuale, ma poi in una Torino grigia, in una Torino di fabbrica che poteva essere l’Einaudi come poteva essere naturalmente la Fiat tutto era rigoroso, tutto era bianco, tutto era molto trattenuto".
Altra peculiarità le tende nere alle finestre: l’artista le volle per non avere distrazioni e potersi concentrare al meglio sulla creazione artistica. Per lo stesso motivo, diede del lucido da scarpe nero sulle pareti.
Nuova identità grafica, sito e orari
La riapertura si accompagna a una nuova identità grafica, firmata da Paolo Cagliero e Alex Steiner che a Torino hanno lavorato anche alla Fondazione Giulio e Anna Paolini e al Museo Casa Mollino e ad un nuovo sito internet sul quale è possibile prenotare la visita.
Informazioni per il pubblico
I tour guidati, in italiano o in inglese, sono possibili il martedì e il giovedì alle 18, ma, in funzione delle richieste, potranno essere attivate in questi giorni visite anche alle 15 e 16,30. Il sabato, invece, visita guidata alle 10 e alle 15, con possibili turni aggiuntivi alle 11,30, 16,30 e 18.
Intero: 40 euro, ridotto studenti: 20 euro.
Abbonamento Torino Musei: 30 euro.
La Fondazione Sardi per l’Arte e la Casa Museo
La Fondazione Sardi per l’Arte, istituzione privata torinese fondata nel 2014 da Pinuccia Sardi, ha scelto di dedicare una parte significativa della propria attività alla promozione, conoscenza e valorizzazione dell’arte moderna e contemporanea, con un focus particolare sul sostegno dell’opera di Carol Rama.
Nel 2019, con l’obiettivo di preservare l’abitazione dell’artista, la signora Sardi ha acquisito i beni custoditi nella casa, sottoposti a vincolo dalla Soprintendenza nel 2016, e li ha concessi in comodato all’Associazione Archivio Carol Rama che s'è occupata dell’organizzazione e della conduzione delle visite guidate fino a marzo 2024, quando la gestione della Casa Museo e dei tour guidati è stata affidata dalla signora Sardi alla Fondazione Sardi per l'Arte.