In Piemonte l'infanzia che non c'è più, 34 i Comuni senza bambini sotto i 3 anni
Un altro dato estremamente negativo è quello relativo al carico medio potenziale per ogni pediatra
Siamo la regione italiana con il maggior numero di Comuni senza bambini sotto i 3 anni: i dati arrivano direttamente da Save the Children che ha pubblicato da poco l'Atlante dell'Infanzia.
L'anno scorso i nati in Piemonte sono stati 25.039, numero che ci colloca dopo Lombardia, Campania, Sicilia, Lazio, Veneto, Emilia-Romagna e Puglia.
Non si trova posto negli asili nido
Nella regione il 22,3% dei minori di 18 anni vive in condizioni di povertà relativa, in linea con la media nazionale che è del 22,2%. Solo il 32,7% delle bambine e bambini tra 0 e 2 anni trova posto all'asilo nido, una percentuale destinata a crescere con gli investimenti del Pnrr: secondo lo studio di Save the Children il Piemonte riceverà 158,37 milioni di euro facendo crescere la quota di posti all'asilo di 10 punti a Biella, dal 41,5% attuale al 51,9% previsto, del 6% a Torino, da 35,8% a 41,8%.
Stimata una crescita percentuale di 13.5 punti a Vercelli, 9,8% a Novara. 16,4% a Verbania, 12,6% ad Asti, 4,1% ad Alessandria e 10,1% a Cuneo.
Per quanto riguarda l'ambiente, è Asti la città con la percentuale più elevata di verde attrezzato nelle aree urbane, pari al 33%, in coda Verbania, con il 4,2%. In Piemonte, infine, le biblioteche con spazi dedicati al più piccoli sono il 60,9% del totale, meglio della media nazionale (58,8%).
Mancano i pediatri
Un altro dato estremamente negativo è quello relativo al carico medio potenziale per ogni pediatra. Nel 2022, secondo il Ministero della Salute, la media a livello nazionale era di 993 bambini per ogni medico. Il Piemonte si piazza ben oltre questa soglia, presentando il peggior dato a livello nazionale con 1.281 bambini in carico in media ad ogni pediatra (la regione migliore è la Toscana con 863 bambini per pediatra).
Il vecchio Accordo Collettivo Nazionale prevedeva che il massimale di assistiti per pediatra fosse di 800 bambini. Probabilmente anche per ovviare a una situazione irregolare, l’Accordo Collettivo Nazionale firmato nel 2022 ha poi elevato il numero massimo di assistiti di un pediatra di famiglia a 880, a cui si possono aggiungere con deroga nazionale ulteriori 120 scelte temporanee (ovvero iscrizioni effettuate da residenti in ambiti limitrofi, non residenti, extracomunitari).
Inoltre, i fratelli di un bambino o bambina già in carico ad un pediatra possono essere iscritti con quello stesso medico, anche se ha raggiunto il suo massimale di assistiti. Infine, esistono deroghe regionali e locali, soprattutto legate all’indisponibilità di altri pediatri sul territorio, che portano a superare in molti casi i 1.000 iscritti. Nel 2024 il nuovo Accordo Collettivo Nazionale che, nel momento in cui scriviamo è in corso di contrattazione, dovrebbe elevare il numero massimo di assistiti da un pediatra a 1.000 iscritti.
Carenze in tutta Italia
In un rapporto pubblicato a maggio 2024, la Fondazione GIMBE ha stimato una carenza di 827 pediatri di libera scelta su tutto il territorio nazionale. Il calcolo è stato fatto utilizzando le rilevazioni SISAC al 1° gennaio 2023 e considerando come accettabile un rapporto di un pediatra ogni 800 assistiti. Notevoli le differenze regionali: il 62% delle carenze si concentra in sole 3 grandi regioni del Nord: Lombardia (244), Piemonte (136), Veneto (134). Anche qui, insomma, il Piemonte presenta un dato tra i peggiori.