Atp Finals: Torino tra speranze e ipotesi guarda al 2026 (e anche un po' al 2030)

Torino e il tennis, il binomio ora sembra inscindibile, ma l'unica cosa certa in realtà è che le Atp si giocheranno sotto la Mole fino al 2025. Il 2026 è un'incognita che mette un po' ansia, almeno fino a domenica quando sapremo che ne sarà di noi.

Al posto delle Atp le Atp 500?

La voglia e l'impegno di certo non mancano alla città che ben spera di accaparrarsi il torneo per altri 5 anni, la verità è che non sappiamo neanche se le Atp resteranno in Italia.

E allora tocca pensare ad una soluzione che continui nella direzione del solco già tracciato in questi anni, e le Atp 500 potrebbero proprio essere qualcosa di più di un'ipotesi per noi. Più di un'ipotesi visto che già si pensa anche alla costruzione di una struttura permanente in piazza d'Armi che ospiterebbe due campi da tennis con tribune per 5 mila posti, che andrebbero a sommarsi al centrale della InAlpi Arena.

Sbagliato pensare che le Atp 500 siano una sorta di premio di consolazione, il torneo è il quarto circuito per importanza, dopo i tornei del Grande Slam, le ATP Finals e i Masters 1000.

La città tra speranze e ipotesi

Ma le Atp dobbiamo proprio togliercele dalla testa? Secondo il Presidente della Regione Piemonte non è detto, queste la parole di Alberto Cirio sulla questione:

"Stiamo lavorando per avere le Atp Finals altri cinque anni a Torino. La Federtennis ci ha scritto e chiesto la disponibilità ad andare incontro ad alcune esigenze, per tenere l'evento fino al 2030. Noi stiamo lavorando per queste condizioni".

Lo ribadiamo: per sapere qualcosa tocca aspettare domenica, come preannunciato in conferenza stampa dal presidente delle Atp Andrea Gaudenzi, quando verranno annunciate delle novità per il futuro dell'evento. Torino si è candidata ad ospitare gli otto migliori tennisti al mondo per altri cinque anni, dal 2026 al 2030. Probabile che per i primi due anni del prossimo quinquennio le Atp siano ancora qui, un risarcimento per le due prime edizioni segnate dalle restrizioni per il Covid, ma poi chissà...