Ristoranti d'Italia 2025: i migliori in provincia di Torino secondo il Gambero Rosso
Come cambia la ristorazione in Italia secondo Lorenzo Ruggeri, direttore del Gambero: "Tempi più stretti e ricette più snelle: i tre ingredienti per piatto sono ormai legge non scritta"
Nella giornata di lunedì 21 ottobre 2024, al Teatro Eliseo di Roma, è stata presentata la nuova guida Ristoranti d'Italia 2025 di Gambero Rosso. All'interno della 35esima edizione della guida sono stati censiti 2.425 tra ristoranti, trattorie, wine bar, bistrot, locali internazionali. 400 le novità che debuttano quest'anno.
Tra le migliori attività legate al mondo della ristorazione nazionale, suddivise nelle categorie Tre Forchette, Tre Gamberi e Tre Tavole, troviamo anche otto locali piemontesi, tre dei quali della provincia di Torino.
Ristoranti d'Italia 2025, la nuova guida di Gambero Rosso
Ristoranti che si reinventano bistrot, trattorie che abbracciano lo stile contemporaneo, enoteche che sperimentano nuovi concept culinari: il mondo della ristorazione sta vivendo una metamorfosi che riflette un cambiamento profondo nel modo in cui gli italiani vivono l'esperienza culinaria fuori casa.
Sono queste le principali tendenze che, come raccontato nel dettaglio dal nostro portale nazionale News Prima, emergono nella nuova Guida Ristoranti d’Italia 2025. Come ormai da tradizione, la guida si pone l'obiettivo di condurre il lettore in un viaggio attraverso l’evoluzione della ristorazione italiana, celebrando tradizione, innovazione e creatività.
"Tempi più stretti e ricette più snelle: i tre ingredienti per piatto sono ormai legge non scritta, via le presentazioni barocche e servizio meno ingessato, che si accompagna alla ricerca di ingredienti freschi e locali – ha commentato Lorenzo Ruggeri, direttore del Gambero, in apertura - I clienti cercano ambienti accoglienti e un'esperienza più informale".
Visualizza questo post su Instagram
I tre ristoranti premiati in provincia di Torino
Ma entriamo nel dettaglio delle premiazioni. Innanzitutto vi mostriamo una mappa con tutti i ristoranti e i locali del Piemonte che hanno ricevuto i riconoscimenti massimi nella nuova guida di Gambero Rosso.
Tre Forchette: Del Cambio, piazza Carignano 3, Torino
Tra i ristoranti di tutta la Penisola che hanno ottenuto il massimo punteggio troviamo il ristorante Del Cambio che si è aggiudicato le celebri Tre Forchette.
Gli anni passano, ma dal 1757, prima come caffè e come ristorante circa cento anni dopo, Del Cambio continua ad essere una garanzia.
Come accade a tutti i posti ultracentenari, però, si susseguono stagioni ottime ad altre meno.
La scommessa di 11 anni fa che vede sul ponte di comando Matteo Baronetto ha raggiunto le vette consone al suo talento, per la sua sensibilità, che si mostra in modo celato, quasi pudico.
Certo, sono sempre presenti in carta classici come il vitello tonnato o gli agnolotti alla piemontese, ma l'anima dello chef si svela, per esempio, con l'insalata piemontese, dove si uniscono verdure di stagione cotte e crude, ognuna con il suo condimento. È richiesto un minimo di impegno per calarsi nell'animella e mozzarella di bufala, accoppiamento tanto inaspettato quanto perfetto, o per cogliere il dettaglio che il basilico cotto al burro "come fosse uno spinacio" apporta a ravioli di parmigiana dalla pasta perfetta. E cosa dire dell’illuminazione di usare la pâte à choux per creare dei tagliolini o un cannellone o ancora una lasagna? Il costante lavoro di ricerca ha inoltre portato a esperimenti con gli aceti in varie infusioni: quindi acido, dolce e speziato si rincorrono.
Visualizza questo post su Instagram
Tre Gamberi: Consorzio, via Monte di Pietà 23, Torino
Nella categoria dei Tre Gamberi troviamo invece il Consorzio, grande classico della ristorazione cittadina.
Qui Valentina Chiaramonte continua a lavorare sulle sue proposte alternative di ricerca, mescolando elementi tipici ad alcuni fuori regione o addirittura internazionali.
Accanto agli storici ravioli di finanziera e all’uovo croccante su bietole con fonduta e pancetta, trovate quindi il tacos di mais, friciulin (polpettine di erbette tipiche del Piemonte), salsa tartara e tabasco verde, un piatto veramente riuscito dai giusti contrasti, o la pecora, ceci, cumino e kefir, e l’animella di cuore alla brace con fragole e agretti. La selezione di formaggi alterna sia ottime realtà locali che da oltrefrontiera, prima di una perfetta panna cotta per dolce. La carta dei vini continua a regalare belle soddisfazioni. È insomma il luogo giusto per sperimentare novità ma rimanere al contempo nel comfort della tradizione.
Visualizza questo post su Instagram
Tre Tavole: Scannabue, largo Saluzzo angolo via Baretti
Scannabue si aggiudica invece le Tre Tavole come Miglior bistrò con una gradita possibilità di portare a casa qualche prelibatezza grazie all'angolo "gastronomia & vini".
Altrimenti ci si accomoda nell'accogliente sala, per godere di una cucina che si destreggia alla perfezione tra tradizione (c'è un degustazione a lei dedicato di 5 portate a 35 euro) e sperimentazione, con ottimi risultati in ogni caso: che siano i plin ai tre arrosti, il vitello tonnato della casa, la finanziera, un'animella cotta nel latte di mandorla con crema di prugne e senape o l'eccezionale guancia brasata alla Barbera, il gusto non manca e la tecnica è evidente. Dolci coerenti. La cantina, ampia, naviga anch'essa tra Piemonte e Francia, senza porsi però dei limiti. A pranzo menu apposito (il Club Sandwich è da provare).
Visualizza questo post su Instagram