Torino

Maxi perquisizione al carcere delle Vallette: trovati smartphone, spranghe e droga

Il blitz arriva dopo mesi di tensioni e allarmi dai sindacati sullo sfondo una crisi del carcere ormai conclamata

Maxi perquisizione al carcere delle Vallette: trovati smartphone, spranghe e droga
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Ieri ,15 ottobre 2024, alle 4 del mattino, si è svolta un'attività di controllo nel carcere Lorusso Cotugno di Torino, una maxi perquisizione che ha visto l'impegno di 160 poliziotti con il supporto di agenti da Genova, Ivrea, Vercelli e delle unità cinofile.

Smartphone, spranghe e droga

L'Osapp, il sindacato della polizia penitenziaria, ha fatto sapere che nel blitz sono stati trovati quattro smartphone, proibiti in carcere, tre con schede sim, delle chiavette USB, alcune sbarre di ferro da cui erano stati ricavati coltelli rudimentali, una spranga lavorata a uncino, sul modello di un piede di porco, nascosta sotto una plafoniera. Recuperata anche della droga.

I numeri di aggressioni dall'inizio dell'anno

Quarantotto le aggressioni ad agenti della penitenziaria a Torino da inizio anno con settantotto feriti. Un'escalation che dalle rivolte di quest'estate è proseguita fino alle violenze di fine settembre, con il ferimento di una vice-comandante, Maria Lupi.
Un quadro che ha portato anche ad annullare lo spettacolo teatrale aperto al pubblico, in carcere, per il festival della legalità in mancanza delle condizioni di sicurezza necessarie.

Così il segretario generale del sindacato di polizia penitenziaria Osapp, Leo Beneduci:

Rivolgo un plauso al personale che ha eseguito la perquisizione con professionalità e nel rispetto della dignità dei ristretti. Finalmente si sta prestando attenzione alla sicurezza di tutti, dai poliziotti alla popolazione detenuta, in un carcere in cui dall'inizio dell'anno si sono verificate 48 aggressioni con il ferimento di 78 agenti. Per eseguire l'operazione alcuni elementi della polizia sono stati comandati in servizio dalle 4 alle 16.

Leo Beneduci, segretario generale del sindacato di polizia penitenziaria Osapp

La polemica

Il blitz arriva dopo mesi di tensioni e allarmi dai sindacati sullo sfondo una crisi del carcere ormai conclamata.L'operazione ha però sollevato una polemica in quanto al momento del blitz non erano presenti i garanti dei detenuti.

Ha dichiarato il garante regionale Bruno Mellano:

Sicuramente hanno ragione i sindacati che si felicitano per il corretto e lineare esito. Avrei voluto poterlo fare anch'io se fossi stato messo in condizione di seguire direttamente l'intervento. Non mi resta che sperare in un tempestivo ritorno alla normalità, con la progressiva riapertura dell'istituto e delle tante attività sospese o rinviate.

Bruno Mellano, garante regionale dei detenuti

 

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