torino

Collettivi femministi cercano di bloccare il convegno di Federvita al collegio San Giuseppe

La manifestazione si inserisce in una più ampia mobilitazione organizzata in primis dal collettivo Non una di meno contro le politiche regionali che secondo le attiviste "da anni sposano obiettivi antiabortisti"

Collettivi femministi cercano di bloccare il convegno di Federvita al collegio San Giuseppe
Pubblicato:

Nella mattinata di sabato 12 ottobre 2024, davanti al collegio San Giuseppe di Torino, era in programma un convegno di Federvita, organo federativo dei Movimenti Vita del Piemonte che si occupa di promuovere la cultura per la vita, attraverso l’organizzazione di attività culturali e informative.

La manifestazione contro il convegno di Federvita

Fuori dalle mura del collegio, in occasione dell'incontro, si sono riuniti in protesta i collettivi femministi vicini al centro sociale Askatasuna che, tra slogan e scritte, hanno anche cercato di impedire l'accesso dei relatori, tra questi Massimo Adinolfi e Maurizio Marrone, al convegno come raccontato dalla coordinatrice regionale del Popolo della Famiglia Cristina Zaccanti:

Mi avevano fisicamente impedito di entrare. Questo l'occidente del pensiero unico. Le giovani sono molto irritate e nella loro fragilità argomentativa ed esistenziale fanno scudo con il loro corpo per evitare l'accesso.

Cristina Zaccanti - coordinatrice Popolo della Famiglia

La manifestazione si inserisce in una più ampia mobilitazione organizzata in primis dal collettivo Non una di meno contro le politiche regionali che secondo le attiviste "da anni sposano obiettivi antiabortisti, retrogradi e lesivi della libertà di scelta" e contro il finanziamento regionale del Fondo Vita Nascente e l’apertura della stanza dell’ascolto all'Ospedale Sant'Anna di Torino.

Una manifestante davanti al collegio San Giuseppe

Proprio all'ospedale Sant'Anna in occasione della giornata internazionale per l’aborto sicuro, sabato 28 settembre 2024, Non una di meno ha organizzato un presidio al quale ha aderito anche CGIL Torino per chiedere la chiusura della stanza dell’ascolto, sportello (finanziato con soldi pubblici) che offre supporto alle donne con l'obiettivo di far superare le cause che potrebbero indurre alla interruzione della gravidanza, così il collettivo:

Pretendiamo che i soldi pubblici del fondo Vita Nascente siano usati per una salute ginecologica e riproduttiva accessibile in consultori e ospedali, contraccezione gratuita e vero welfare a sostegno della genitorialità. Pretendiamo di poter abortire dove vogliamo e con chi vogliamo, come ricordano le linee guida OMS.

 

Scritte sulle mura del collegio San Giuseppe

La risposta dell'assessore alle politiche sociali Maurizio Marrone

L'assessore alle politiche sociali Maurizio Marrone commenta:

Prima i cartelli con i "pro vita appesi", poi le irruzioni in ospedale, ora le minacce sui muri e l'assalto a una scuola paritaria per impedire un convegno: questi sono i frutti avvelenati delle menzogne e delle strumentalizzazioni, lanciate purtroppo anche da chi siede nei banchi delle istituzioni, contro misure che sono semplicemente di tutela sociale della maternità e di aiuto a madri in difficoltà.  Pd, M5s, Avs condannano almeno le minacce di morte e la violenza privata viste oggi? O vogliono rendersi responsabili di questa spirale di odio?

Maurizio Marrone, assessore Politiche sociali

Gli ospiti sono poi entrati grazie all'intervento della polizia.

Roccella: "Chi è contro la libera scelta?"

Di fronte alle immagini della manifestazione di sabato, anche il commento di Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità non è tardato:

A Torino è andata in scena questa mattina l'ennesima manifestazione contro le donne e contro la loro libertà di scelta. Da tempo penso che la sinistra, oggi, nonostante i proclami, non voglia affatto difendere la legge 194, ma voglia cambiarla. Poiché però non ha il coraggio di dirlo apertamente, a uscire allo scoperto sono i centri sociali e i gruppi delle antagoniste, che mi rifiuto di chiamare femministe. Alla sinistra chiediamo da tempo di dire da che parte sta, se contro la legge 194, o a difesa della maternità come libera scelta.

Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità

Il commento dell'Arcidiocesi di Torino

Mentre l’arcidiocesi di Torino in seguito alle contestazioni registratesi sabato mattina ha dichiarato:

Nel rispetto delle diverse opinioni, su un tema delicato come la difesa della vita umana – ha ammonito l’arcidiocesi torinese – si ribadisce l’assoluto bisogno di garantire il pluralismo culturale.

 

 

Seguici sui nostri canali