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Terra Madre Salone del Gusto 2024, la lettera di Papa Francesco: "Basta sprechi, difendiamo la biovidersità in nome della pace"

E anche per Barbara Nappini, Presidente Slow Food: "Servono scelte coraggiose che non guardino alla prossima tornata elettorale ma ai prossimi secoli"

Terra Madre Salone del Gusto 2024, la lettera di Papa Francesco: "Basta sprechi, difendiamo la biovidersità in nome della pace"
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L'edizione 2024 di Terra Madre Salone del Gusto, ospitata al Parco Dora di Torino fino al 30 settembre si è aperta con una lunga lettera di Papa Francesco letta al taglio del nastro della manifestazione.

Le parole di Papa Francesco

Papa Francesco insieme a Carlo Petrini

Papa Francesco invita ad

"avere coscienza che, nella complessità del mondo moderno, in cui crisi climatica e crisi sociale viaggiano di pari passo, difendere la biodiversità, interrompere la deforestazione, eliminare gli sprechi e passare velocemente a risorse rinnovabili vuol dire anche perseguire la strada della pace, vera urgenza di questo periodo storico".

Nella lettera inviata per l'inaugurazione di Terra Madre, Papa Francesco parla di un'agricoltura spesso strumentalizzata dalla logica del profitto, che diventa quindi un mezzo per inquinare la terra, sfruttare i lavoratori e impoverire la biodiversità, e sollecita a

"portare in salvo quella biodiversità culturale" rappresentata da chi "porta avanti la coltura e la cultura del cibo nel pieno rispetto della natura. Dobbiamo essere consapevoli che attraverso il vostro lavoro e i vostri sacrifici passa molto della sorte di questo pianeta ed ecco che Terra Madre assume un significato importantissimo".

La lettera di Papa Francesco

Le dichiarazioni di Carlo Petrini e Barbara Nappini

Parole che Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, ha definito:

"un vero e proprio documento dal contenuto politico straordinario. Ha ragione il Papa quando parla di biodiversità culturale, questa è la ricchezza di Terra Madre. La politica deve confrontarsi in modo dialettico con le realtà di base e Terra Madre dovrà diventare ancora più rappresentativa dal punto di vista politico, dando la giusta dimensione politica a questa moltitudine di persone".

Carlo Petrini, fondatore di Slow Food

In questi giorni a Terra Madre sono presenti 3mila delegati provenienti da oltre 120 Paesi, più di 100 realtà indigene, ma anche 700 espositori, 180 Presidi Slow Food. Una comunità che per Petrini deve avere sempre più voce.

Anche per Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia, il discorso sul cibo è sempre più politico:

"Quando il cibo diventa merce entra nelle logiche finanziarie, in un sistema che produce conflitto, guerra, sfrutta e consuma il suolo e le risorse naturali, inquina l'aria, produce sfruttamento e morte. Ma noi siamo natura, quindi il cibo diventa noi. Da 40 anni proviamo a raccontare un'altra idea di mondo, a utilizzare il cibo come strumento di cambiamento potente. E da Torino parte in questi giorni un'esortazione ai decisori politici: servono scelte coraggiose che non guardino alla prossima tornata elettorale ma ai prossimi secoli per abbandonare una logica incardinata sul lucro e passare a un paradigma incardinato sulla vita".

 

Barbara Nappini, presidente di Slow Food
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