Epidemia di Blue Tongue: vertice in Regione, lanciata la campagna vaccinale
La febbre è diffusa da un piccolo insetto - il culicoide - che il clima prima umido poi caldo di quest'estate sembra aver favorito
Ieri, 6 settembre 2024, si è svolto un vertice in Regione sul tema dell'epidemia virale di Blue tongue.
Il virus che da mesi minaccia gli allevamenti in Piemonte (e non solo) si è diffuso in proporzioni allarmanti e, pur colpendo con le conseguenze più gravi le pecore, non risparmia le mucche ed altri ruminanti.
La febbre è diffusa da un piccolo insetto - il culicoide - che il clima prima umido poi caldo di quest'estate sembra aver favorito. In Italia i contagi sono aumentati da inizio agosto .
Le conseguenze sugli animali (e gli allevamenti)
Se è vero che il virus non deve preoccupare l'uomo (non si trasmette neanche consumando latte e carni di bestie malati) è purtroppo vero che comunque ci sono conseguenze gravi sugli animali che una volta guariti perdono il latte, va da sé che la produzione di latte quindi è in pericolo. Inoltre, gli animali quando si ammalano dimagriscono e dunque diventano inservibili anche per la macellazione.
Misure urgenti
L’incontro convocato dall’assessore all'Agricoltura Paolo Bongioanni, ha coinvolto l’assessorato alla Sanità, le associazioni di categoria Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Confcooperative e Legacoop.
Il tavolo ha concordato le misure urgenti per contrastare nell’immediato la diffusione della malattia e ha concertato le azioni per una strategia vaccinale di periodo più esteso da attuarsi nei prossimi mesi.
L’Istituto Zooprofilattico piemontese sta mettendo a punto un vaccino che possa essere efficace anche nel medio-lungo periodo sui nuovi ceppi che si stanno diffondendo.
In Italia la regione con il maggior numero di capi ovi-caprini è la Sardegna, che per questo si è trovata per prima a contrastarla grazie a un’azione efficace dell’allora direttore dello Zooprofilattico Giovanni Filippini, ora direttore al Ministero della Salute e commissario nazionale Psa.
L’assessore all'Agricoltura Paolo Bongioanni ha annunciato:
"Mi attiverò immediatamente con il mio omologo della Regione Sardegna chiedendogli un congruo numero di dosi di vaccino. Chiederò al Ministero dell’Agricoltura un sostegno a 360 gradi, e a quello della Salute di fare regìa a livello nazionale, di interessarsi con la Francia per avere la disponibilità di almeno 20mila dosi e introdurre l’obbligo di immunizzazione anche sul cosiddetto “ceppo 3” che è quello che sta imponendosi e che non vogliamo arrivi in Italia. Come Regione, inoltre, cercheremo assieme al presidente Cirio e all’assessore Riboldi di individuare le risorse per poter garantire agli allevatori un contributo a titolo di rimborso parziale per ogni vaccinazione effettuata a titolo volontario."
Sottolinea l’assessore alla Sanità Federico Riboldi:
"Come Assessorato alla Sanità siamo disponibili a un contributo per la vaccinazione. Finora solo una Regione, a statuto speciale, ha utilizzato questa via e quindi è necessaria una valutazione approfondita dal punto di vista giuridico che stiamo già effettuando. In ogni caso, ribadisco che vi è la volontà di collaborare con le organizzazioni agricole e con gli operatori per salvaguardare il comparto che affronta una situazione che desta preoccupazione."
La strategia vaccinale
Il tavolo ha inoltre concordato sull’opportunità di varare una strategia vaccinale che comprenda un’azione di informazione e sensibilizzazione degli allevatori sull’opportunità di vaccinare gli animali, di attivare le massime azioni di biosicurezza quali trattamenti insetto repellenti o la custodia degli animali in ambienti protetti nelle ore notturne, quando è attiva la zanzara che trasmette il contagio.
La campagna vaccinale partirà a tappeto attorno alla fine dell’inverno, l'efficacia del vaccino è di sei mesi e sarebbe preferibile che fosse inoculato in due dosi anche per ridurre al minimo il rischio di aborti, una delle spiacevoli conseguenze del virus negli animali gravidi.