Ondata di violenza a Torino: insulti razzisti e botte al clown Idà, solo poche ore prima l'aggressione all'influencer Pietro Morello
Solo poche ore prima era stato aggredito il musicista e content creator Pietro Morello
I bimbi di Torino lo adorano: clown Idà trasforma le strade della città con le sue bolle di sapone, ma non solo: nei suoi eventi fa anche il trucca bimbi, marionette e giocoloeria. Il capoverdiano 35enne Idaletson Antonio Delgado, da 11 anni sotto la Mole, ha fatto del sorriso dei bambini il suo mestiere, un lavoro che adora.
Aggredito all'uscita dal circolo Rami Secchi
Ora però il sorriso lo deve ritrovare proprio Idà, dopo la brutta aggressione subita nel weekend. A riassumere i gravissimi fatti è lui stesso sui social in un video in cui si mostra con occhi gonfi, ematomi e collare.
L'artista di strada racconta di essere uscito intorno alle 3 del mattino dalla bocciofila Rami Secchi (zona Vanchglietta) e di essere stato aggredito da due persone.
Insulti razzisti e botte
I due gli urlano insulti razzisti e lo minacciano. Ma è solo l’inizio all'improvviso gli saltano addosso e lo prendono a pugni e calci:
"Mi hanno aggredito in due da codardi. Così sono finito in pronto soccorso, ma io sto bene nonostante una settimana di prognosi. Ho solo la testa che mi scoppia per i pugni ricevuti. La cosa impressionante è che sono riuscito ad identificare uno di loro."
L'artista conosceva uno di questi due uomini, un insospettabile, visto che si tratta del proprietario di un altro circolo Arci.
"E' uno dei bastardi che mi hanno picchiato, io non capisco. 11 anni che sono qua e non ho mai sofferto queste cose e neanche me lo aspettavo. Chi c'era me lo ha confermato: è stato un attacco razzista con tanto di frasi come "Torna al tuo Paese", "Cosa ci fai qui" e le solite parole tipiche dei razzisti. Questa è la direzione che sta prendendo il Paese. Sono molto dispiaciuto. Ora vado a fare denuncia sperando che la giustizia faccia il suo corso."
Intanto, sotto il reel di Idà i commenti dei torinesi che gli augurano giustizia e pronta guarigione non si risparmiano.
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Solo poche ore prima l'aggressione a Pietro Morello
Solo poche ore prima era stato aggredito il musicista e content creator torinese Pietro Morello.
L’influencer, che da anni porta la musica tra i bambini in ospedale e si occupa di missioni umanitarie, ha raccontato di essere stato picchiato da cinque persone che lo chiamavano per nome, a raccontare i fatti è lui stesso in un video in cui mostra le ferite:
"Ho lividi dappertutto: occhi, labbro, schiena, braccia. Mi hanno pestato. Mi hanno pestato in cinque, vigliacchi. Urlavano il mio nome e il mio cognome, quindi sapevano benissimo chi io fossi. Ma questo non conta niente. Quello che non ho capito è: perché? Perché ho detto fascisti in un video? Lo ridico, a testa alta: fascisti. O perché ho detto che l'omofobia è una malattia? Bravi, così riconfermate solo una cosa in cui credo da sempre: le parole e la cultura se usate bene possono fare molto più male delle botte."
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