IL CASO

Claudio Marchisio attaccato dagli ultrà con due striscioni a Vinovo e Torino

Le frasi scritte sugli striscioni:"Da Giocatore "Lacche" Della Società, Da Disoccupato Sei Un Rinnegato E Nella Vita MARCHISIO Uomo Di Merda!"

Claudio Marchisio attaccato dagli ultrà con due striscioni a Vinovo e Torino
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L'ex giocatore centrocampista della Juventus, Claudio Marchisio, che vive insieme alla sua famiglia a Vinovo, nella cintura sud di Torino, è stato insultato dagli ultrà bianconeri.

Lo striscione davanti al suo ristorante e allo stadio

Ignoti hanno posizionato due striscioni uno davanti al ristorante a Vinovo dove lavora la moglie (gli altri sono a Bergamo e Roma) e un altro anche davanti allo stadio:

"𝗗𝗮 𝗚𝗶𝗼𝗰𝗮𝘁𝗼𝗿𝗲 “𝗟𝗮𝗰𝗰𝗵𝗲” 𝗗𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗦𝗼𝗰𝗶𝗲𝘁à, 𝗗𝗮 𝗗𝗶𝘀𝗼𝗰𝗰𝘂𝗽𝗮𝘁𝗼 𝗦𝗲𝗶 𝗨𝗻 𝗥𝗶𝗻𝗻𝗲𝗴𝗮𝘁𝗼 𝗘 𝗡𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗩𝗶𝘁𝗮 𝗠𝗔𝗥𝗖𝗛𝗜𝗦𝗜𝗢 𝗨𝗼𝗺𝗼 𝗗𝗶 𝗠𝗲𝗿𝗱𝗮!"

La Digos ora sta indagando per capire chi sono i responsabili.

Il post social del calciatore torinese:

"Ho citato una statistica sul tifo in alcune città italiane durante un podcast e, questa mattina, mi sono svegliato con il cellulare intasato dalla foto che vedete. Mi rivolgo quindi a voi quattro, con il volto coperto, che con orgoglio mostrate questo striscione con scritto: "𝗗𝗮 𝗚𝗶𝗼𝗰𝗮𝘁𝗼𝗿𝗲 “𝗟𝗮𝗰𝗰𝗵𝗲” 𝗗𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗦𝗼𝗰𝗶𝗲𝘁à, 𝗗𝗮 𝗗𝗶𝘀𝗼𝗰𝗰𝘂𝗽𝗮𝘁𝗼 𝗦𝗲𝗶 𝗨𝗻 𝗥𝗶𝗻𝗻𝗲𝗴𝗮𝘁𝗼 𝗘 𝗡𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗩𝗶𝘁𝗮 𝗠𝗔𝗥𝗖𝗛𝗜𝗦𝗜𝗢 𝗨𝗼𝗺𝗼 𝗗𝗶 𝗠𝗲𝗿𝗱𝗮!" È evidente che ognuno è libero di avere il proprio pensiero e che, nei limiti della decenza, abbia il diritto di condividerlo. Quello che però proprio non sopporto è che certe persone pensano che essere "tifosi" dia loro il diritto di compiere gesti che vanno oltre i limiti. Perché pensate di avere il diritto di appendere quello striscione fuori da un ristorante di cui, tra l'altro, non sono unico socio? Perché pensate che i ragazzi che lavorano al ristorante debbano perdere del loro tempo prezioso rimuovendolo? Perché pensate che le attività vicine debbano essere turbate da questo gesto, così come i loro clienti? Perché nel calcio è sempre tutto ammesso? Perché non esiste mai un confine? E ripeto, non mi dà neanche fastidio il contenuto dello striscione, ma il gesto di averlo appeso fuori dal ristorante. Due parole sul messaggio. Voi quattro, che mostrate quella scritta, non sapete niente. Non avete idea dei sacrifici miei e della mia famiglia, dei chilometri percorsi per allenarmi da bambino e da ragazzo nei campi più sperduti della provincia. Dell'adolescenza mai vissuta, delle amicizie perse perché non c'ero mai. Non avete idea del tempo sottratto a mia moglie e ai miei figli, che non recupererò mai più. Non avete idea della sofferenza per gli infortuni avuti per non essermi mai risparmiato un solo giorno. Del coraggio di farsi da parte quando era il momento di mettere davanti la squadra ai miei interessi personali. Ma non avete neanche idea di quanto sia stato bellissimo vivere questa vita insieme ai tantissimi tifosi che hanno colorato la mia vita. Tifosi, loro sì, voi no! Citando uno striscione decisamente più romantico di questo: "Son tutti Juventini ma Marchisio lo è un po' di più".
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