Stop alla gigafactory in Molise, ma Carlos Tavares rassicura: "In Italia piena operatività fino al 2030"
Inversione di marcia sull'elettrico e sulla gigafactory che inizialmente doveva sorgere negli ex stabilimenti dell'Olivetti, a Scarmagno
In visita all'impianto di Melfi, Carlos Tavares ha garantito che gli stabilimenti italiani di Stellantis avranno la piena operatività fino alla fine del decennio e anche oltre. Il Ceo della casa italo-francese ha dichiarato:
"In Italia abbiamo avuto ottimi confronti in queste settimane e la prima cosa che mi è stata chiesta è la visibilità che abbiamo al 2030 sugli impianti italiani: abbiamo garantito, anche oltre quella data, la piena operatività su 15 turni"
Inversione di marcia su elettrico e gigafactory
Tavares ha anche toccato il tema della transizione all’elettrico, sulla quale Stellantis aveva scommesso con convinzione in Italia (assegnando la piattaforma Stla Medium a Melfi e Stla Large a Cassino) ma su cui sta un po’ facendo retromarcia, come dimostra l’assegnazione di una versione ibrida della 500 a Mirafiori e di una Jeep ibrida a Melfi.
Nel frattempo però arrivano brutte notizie sulla gigafactory di Termoli. Infatti il produttore europeo di batterie Acc, joint venture proprio tra Stellantis, Mercedes e TotalEnergies, ha spiegato in una nota che sta rivedendo la sua strategia di fornitura di batterie per auto elettriche a basso costo: per questo motivo ha rinviato i piani per la costruzione della gigafactory, una brutta doccia fredda per il Molise. Tutte le discussioni su Termoli infatti vengono rinviate a fine 2024 - inizio 2025 per rielaborare le strategie industriali.
La gigafactory che doveva creare posti di lavoro a Scarmagno
La gigafactory doveva inizialmente sorgere nel Canavese, a Scarmagno, comune di ottocento abitanti il cui territorio un tempo ospitava stabilimenti della Olivetti. Ma a inizio 2023 l'imprenditore svedese Lars Carlstrom ha poi scartato questa opzione a causa di un problema di approvvigionamento elettrico nell'area dell'ex Olivetti.