UniTo cerca il dialogo con i manifestanti, ma la situazione resta tesa (e le lezioni continuano online)
Oggi l'incontro per cercare una soluzione comune, non ha prodotto i risultati sperati
Continua l'occupazione negli atenei studenteschi e, giunti la seconda settimana di blocco delle attività studentesche (oltre a quelle istituzionali e lavorative), da parte dell'Università si rende necessario trovare una soluzione. Così, questa mattina, 22 maggio 2024, una delegazione composta da rappresentanti dei presidenti di commissione di Senato e della governance di ateneo ha incontrato studentesse e studenti per dialogare insieme.
"Atteggiamento poco costruttivo"
Ma l'incontro non ha prodotto il risultato sperato, come spiegato in una nota la stessa UniTo:
L’incontro, che segue ad altri già sostenuti, non ha prodotto il risultato sperato a causa dell’indisponibilità dei manifestanti a una ragionevole negoziazione. Pur a fronte di comprensibili istanze umanitarie, che sono di tutti, dispiace dovere rilevare ancora una volta un atteggiamento poco, o per nulla, costruttivo.
Nel ribadire che l'Università di Torino è sempre pronta al dialogo, mai interrotto, l'Ateneo prende atto dell'impossibilità di una rapida soluzione comune. Resta fermo l'impegno attivo di tutte le componenti di Ateneo per restituire gli spazi occupati all'intera comunità universitaria.
Situazione tesa, le lezioni restano online
Insomma, la situazione per il momento resta tesa ed è possibile che lezioni debbano proseguire ancora online. D'altra parte l’occupazione del Rettorato e il blocco delle attività a Palazzo Nuovo rappresentano l’ultimo atto di una serie di proteste studentesche iniziate nei mesi scorsi che chiedono il boicottaggio accademico di Israele.
Non è da meno l'aria che si respira al Politecnico dove giorni fa si è verificata anche la forzatura del portone da parte di quaranta manifestanti esterni. Un grave gesto definito dal Rettore Corgnati un atto di "violenza contro l’Ateneo che non ha nulla a che fare con la libertà di manifestare, né tantomeno con la comunità studentesca del Politecnico di Torino".