Il latitante prova ad ingannare la polizia: "Forse state cercando mio fratello"
Sembrava essere partito per Casablanca senza essere più tornato, un suo quasi omonimo attira l'attenzione degli investigatori
Una denuncia di furto di un'auto rubata a Rivoli ad aprile, poi immatricolata in territorio estero, ha spinto i poliziotti del commissariato di Rivoli a mettersi sulle tracce del ladro.
Le indagini e il "quasi"omonimo
L’attività investigativa conduce gli agenti ad un 57enne di origine marocchina, destinatario di un ordine di esecuzione per la carcerazione (con una pena di 9 anni per spaccio internazionale di sostanze stupefacenti) latitante a partire dal gennaio 2024. L'indiziato si è infatti allontanato dal territorio nazionale con un volo di linea da Caselle a Casablanca in apparenza senza esser più rientrato.
Ulteriori approfondimenti portano gli investigatori a concentrare le indagini su un altro soggetto di origini marocchine con dati anagrafici corrispondenti a quello ricercato, salvo una sola lettera differente nel nome, il quale nel tempo entra ed esce dal Paese.
Il finto fratello
A questo punto gli agenti iniziano una serie di appostamenti vicino all’abitazione dell’uomo in un comune al confine con Rivoli al fine di verificare l’eventuale corrispondenza tra i due soggetti. Dopo qualche giorno viene notato un soggetto molto simile al latitante, a questo punto si cerca di accedere all’appartamento. L’individuo dopo aver aperto la porta tenta di richiuderla senza successo, cercando di fingersi il fratello del ricercato.
L’uomo è stato arrestato in esecuzione del provvedimento di carcerazione e portato al carcere di Torino per scontare i nove anni di reclusione inflittagli dall’Autorità giurisdizionale italiana.