Uccise Massimo Melis, confermato l'ergastolo per Luigi Oste
La Cassazione ha respinto, dunque, il ricorso della difesa contro la sentenza pronunciata dalla Corte di Assise d'Appello di Torino
Da ieri, martedì 16 aprile 2024, è diventata definitiva la condanna all'ergastolo per il barista Luigi Oste, 64 anni, accusato di avere ucciso, con un colpo di pistola, il 31 ottobre del 2021, a Torino, l'autista e volontario della Croce Verde Massimo Melis, 52 anni.
La Cassazione ha respinto, dunque, il ricorso della difesa contro la sentenza pronunciata dalla Corte di Assise d'Appello del capoluogo piemontese.
Cosa accadde
La notte del 31 ottobre del 2021, Massimo aveva appena accompagnato a casa l'amica Patrizia (è stata più di una cara amica, in passato i due hanno avuto una relazione e dopo essersi lasciati hanno continuato ad avere un rapporto molto stretto ed amichevole) intorno alle 21, dopo aver fatto la spesa insieme a lei. La saluta e si dirige verso la sua auto e, una volta seduto al posto di guida, si accende una sigaretta. Quest'ultima però il killer non gliel'ha lasciata finire. Nel giro di qualche minuto è stato freddato alla tempia con una pistola un Revolver calibro 38/357 da distanza ravvicinata. Il proiettile ha attraversa la testa del 52enne finendo la sua corsa nella portiera opposta. Il corpo del 52 enne è stato, successivamente, trovato nel tardo pomeriggio di lunedì 1 novembre 2021, dai passati ormai privo di vita all'interno della propria vettura in via San Gottardo a Torino.
Secondo i giudici la notte di Halloween a premere il grilletto è stato proprio il barista di 64 anni (fermato la sera del 5 novembre 2021 con l'accusa di omicidio). Stando alle accuse, Oste non ha mai ammesso la sua gelosia nei confronti del barelliere e si è sempre professato innocente.
Dalle ricostruzioni effettuate dagli inquirenti sarebbe passato più volte davanti alle telecamere di sorveglianza che ne riprendono il percorso di andate e ritorno dal suo bar fino in via Gottardo. Questi passaggi, nel corso dell'udienza, sono stati mostrati ai presenti in sala per far capire quanto davvero accaduto quel tragico giorno, nella periferia di Torino. Gli investigatori hanno, inoltre, ritrovato durante il corso delle prime indagini delle chat nel telefono della vittima in cui sono emersi minacce e avvertimenti.
Chi è Luigi Oste
Come dicevamo è un barista 64enne (che in passato ha avuto anche dei precedenti penali per reati contro il patrimonio e spaccio di stupefacenti) respinto pochi mesi prima dell'omicidio da Patrizia. L'uomo vedeva probabilmente in Massimo un rivale da eliminare. Si scopre così che lui, già nel mese di giugno, aveva iniziato a corteggiare la donna, con molta (forse troppa) insistenza.