Escursionisti e sportivi della domenica: nel 2023 record di interventi per il Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese
Il 2024 con le ultime nevicate sembra non voler essere da meno
Che sia estate o inverno, per quanto riguarda la montagna, il consiglio è sempre uno solo: prudenza.
Quest'anno le abbondanti nevicate hanno fatto felici gli appassionati di attività outdoor, ma per circa un mese i bollettini Arpa hanno segnalato situazioni di elevato pericolo come spiegato da Luca Giaj Arcota, presidente SASP (Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese):
Dopo un inverno avaro di nevicate gli appassionati di scialpinismo, freeride, ciaspole hanno una gran voglia di approfittare della neve appena caduta. Purtroppo il pericolo valanghe impone ancora qualche giorno di estrema prudenza in attesa che il manto si assesti. I nostri tecnici, come sempre, sono pronti per qualsiasi evenienza come le Unità Cinofile da Valanga operative nelle basi di elisoccorso. È però necessario evitare di mettersi in situazioni di pericolo e portare sempre con sé gli strumenti salvavita cioè pala, sonda e Artva. Invitiamo a controllare attentamente i prossimi bollettini valanghe e a chiedere informazioni ai professionisti della montagna o ai rifugisti prima di avventurarsi lungo qualsiasi itinerario innevato. Allo stesso modo è preferibile evitare i fuoripista nei comprensori sciistici.
Le persone soccorse nel 2023
Inutile girarci intorno, dopo il Covid la montagna è sempre più frequentata e più presenze significano più situazioni di emergenza: nel 2023 il Soccorso alpino e speleologico piemontese ha recuperato 1.793 persone (1.512 il record precedente del 2020), un primato assoluto mai registrato in Piemonte. E il 2024 con le ultime nevicate sembra non voler essere da meno.
527 sono stati gli illesi, 1.185 i feriti e 81 deceduti. Le principali cause di infortunio in montagna sono le cadute (48%) seguite dai malori (15%), e riguardano gli uomini nel 76% dei casi e le donne nel 24%.
Infine, il 92% delle persone soccorse praticava attività del tempo libero contro il 6% di residenti in montagna e il 2% di persone infortunatesi in terreno impervio per lavoro. In nessun caso sono state applicate le spese di compartecipazione agli interventi previste dalla Regione nei casi di dotazione tecnica non adeguata o mancato rispetto di divieti.
Post Covid e clima perfetto
Dopo il Covid, tutti i dati di attività del Soccorso alpino e speleologico piemontese segnano un deciso aumento rispetto agli anni precedenti e già questo spiega in parte l'andamento dei numeri, a questo bisogna aggiungere che il 2023 è stato un anno che dal punto di vista del meteo ha invogliato la pratica di attività all’aria aperta e in montagna soprattutto durante l’estate che ha offerto giornate diffusamente soleggiate con temperature eccezionalmente miti e precipitazioni scarsissime.